Data fittizia per il giorno ma corrispondente per mese ed anno.

Pietro Pacciani diventa il protagonista di una ballata popolare scritta e cantata dal menestrello Aldo Fezzi, in arte chiamato Giubba per il fatto che aveva sempre una giubba addosso anche nei caldi giorni estivi. Come menestrello si spostava nei paesi cantando e narrando i suoi stornelli. 

Giubba, esattamente un mese dopo l’omicidio della Tassinaia, vergò e fece stampare dalla Vallecchi editore di Firenze una ballata che raccontava questo delitto. Ovviamente la ballata aveva come protagonista Pietro Pacciani che il Fezzi conosceva bene dato che lo stesso menestrello abitava vicino a Paterno nel podere di Corella di proprietà dei suoi genitori adottivi.

La ballata stampata conteneva anche due disegni che raffiguravano l’atto dell’omicidio di Severino Bonini.

La ballata “Delitto a Tassinaia di Vicchio”

Dicono i primi versi:

Un grande tragico fatto è avvenuto,
nel comune di Vicchio di Mugello
un giovanotto iniquo e fello
che a sentirlo ne desta pietà.

Tal Pier Pacciani ha ventisei anni
che a parlarne il sangue si ghiaccia
lui sta a Paterno podere detto Iaccia
oh sentite quello che fa.

La ragazza si chiama Miranda
che è l’amante di Pier ne dà la prova
lei sta a Villore detto Casanova
su il colle vicino a Maiol.

A quattordici anni la pastorella
una sua avventura nel bosco
in lei niente c’era di nascosto
prematura donna rendeva lei già.

Da tanto tempo lui la conosceva
così tanto si era innamorato
che da breve si era fidanzato
alla giovane le disse cosi.

Io ti amo cosi pazzamente
ed anche tu mi vorrai contraccambiare
quel che fu non ne voglio parlare
all’avvenire pensaci tu.

E per breve trascorse l’amore
e da qui il fatto avviene ritroso
lui divenne cosi tanto geloso
interi giorni la stava abbadar.

L’unici aprile un sol di primavera
tal Severino venditore ambulante
di cenci e pelle da case tante e tante
anche da casanova come il solito passò.

I familiari della Miranda
son le tredici lo invitano a pranzare
dopo pranzo via volle andare
a Poggiosecco si deve recar.

La sedicenne Miranda pastorella
il suo gregge nel bosco a pascolare
lui nel passar la volle chiamare
sbuca la macchia e le va vicin.

Accanto a lei si mette seduto
per abbracciarla ne dà di piglio
e non sapeva che li c’è un nascondiglio
il Pacciani che stava a sentir.

A questo punto Bonini Severino
non riesce a esser tanto audace
fa un tentativo e riesce capace
e la donzella alla gioia si dà.

Il fidanzato che più non resiste
inferocito sorte dal cespuglio
e vol far strage proprio nel mescuglio
disse ambedue vi voglio ammazzar.

Col coltello a serramanico
il sanguinario come fè Caino
questo squilibrato Paccianino
diciannove colpi su lui vibrò.

Così lasciava il Bonini straziato
che di salto la ragazza afferrava
lei con questo suo udir si salvava
dice Pierino presto ci sposerem.

Lui rispose se sposi saremmo
s’immutava e la volle abbracciare
giura a nessuno di non rivelare
quel che è stato nessuno lo sa.

Lui tornava dopo mezzanotte
a caricarselo con le gambe al collo
come può fare la volpe a un pollo
trecento metri così lo trascicò.

La mattina a Vicchio era il mercato
lui tranquillo come a mene frego
in una bottega di un certo Pellegro
molti lo videro a bere e giocar.

Ma purtroppo la cosa s’inoltrava
per Bonini ognuno era allarmato
a Tassinaia venne ritrovato
tra le foglie nascosto così.

Giovanotti all’amore voi fate
è bene ognuno abbia la fidanzata
ma se sapete che è donna depravate
come il Pacciani non dovete far.

11 Maggio 1951 La ballata “Delitto a Tassinaia di Vicchio”

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