Nel 1966 (giorno e mese sono fittizi) Pietro Pacciani acquista un motorino Cimatti Minarelli di 50 cc prodotto negli anni ’60.
Il Pacciani racconta di averlo acquistato da un certo Bengasi che faceva il fabbro a Montefiridolfi e che lo teneva tra i rottami. Lo aveva fatto poi rimettere a posto sempre a Montefiridolfi dal meccanico, certo Marcellino Gori, e lo aveva verniciato lui stesso. Siccome aveva una tinta celeste e una gialla usata per verniciare porte e finestre, aveva verniciato di celeste il telaio e di giallo i parafanghi.
Fanfani Bengasi, il fabbro da cui all’epoca il Pacciani avrebbe avuto il motorino, non ha confermato la circostanza, pur affermando di non ricordare nulla in proposito; ma in precedenza egli aveva recisamente escluso, sentito a s.i.t. dai CC di S. Casciano, che essa corrispondesse a verità.
La Corte durante il processo Pacciani, ha potuto esaminare in camera di consiglio il motorino del prevenuto, rilevando che il telaio presenta, sotto lo strato di vernice celeste data dal Pacciani, una verniciatura color rosso tenue o rosso ruggine, mentre i due parafanghi sotto la vernice gialla presentano una verniciatura grigio perlacea, sovrammessa alla cromatura originale. Anche il serbatoio a goccia sotto la coloritura gialla presenta la stessa verniciatura grigio perlacea a sua volta sovrammessa all’originale verniciatura rosso ruggine. Una considerazione allora si impone: nel lunghissimo periodo in cui il Pacciani ha avuto a disposizione il ciclomotore, questo ebbe, in tempi successivi, coloriture diverse e, da ultimo, quella celeste e gialla a cui si riferisce l’imputato. Esso pertanto ebbe a presentarsi in maniera diversa in diversi momenti: dall’originale colore rosso ruggine con parafanghi cromati (particolare in voga in quegli anni), a quello successivo quando parafanghi e serbatoio vengono dipinti con vernice oleosintetica grigio perlaceo, il telaio dipinto con vernice celeste; poi ancora quando alla vernice grigio perlaceo del serbatoio e dei parafanghi viene sovrammessa la vernice gialla.
Vedi Sentenza Pacciani 1 novembre 1994 pag. 183/184
Il color rosso è inesistente
Avrà sicuramente letto, quindi è evidente che il rosso non si vede.