Stefano Mele

La mattina del 21 agosto 1968 Stefano Mele accusa un malore sul posto di lavoro, un cantiere tra Signa e Prato. Accusa vomito e acidità di stomaco. un suo collega di lavoro, Giuseppe Barranca, cognato di Antonio Lo Bianco lo riaccompagna con il motorino fino a casa sua a Lastra a Signa in via XXIV Maggio 177.

Durante il pomeriggio passano da casa di Stefano Mele due persone, una è Antonio Lo Bianco che cerca la moglie di Stefano, Barbara Locci, e si trattiene con lei  parlare per un poco, probabilmente fissano per andare al cinema la sera, poi se ne va. L’altro è Carmelo Cutrona il quale si trattiene con il Mele per circa un’ora interessandosi del suo stato di salute e raccontandogli che vuole andare a Firenze a comprare un’automobile.

Nello stesso pomeriggio Antonio Lo Bianco riceve un invito ad uscire da parte del cognato Giuseppe Barranca, invito che però rifiuta a causa di un irrinunciabile impegno.

Antonio Lo Bianco, un siciliano di 29 anni sposato con Rosalia Barranca da cui ha tre figli, è il nuovo amante di Barbara Locci (32 anni).

Barbara Locci è soprannominata “l’Ape Regina” proprio per questo suo libertinaggio di cui il marito, Stefano Mele, non solo è a conoscenza, ma sembra approvare o almeno sopportare.

Questo ultimo amante è conosciuto, impropriamente, da Stefano Mele, come “Enrico”.

Abitazione Barbara e Stefano Meli

Verso le 21:30 Antonio Lo Bianco, con la sua auto, una  Alfa Romeo Giulietta bianca targata AR 53442 si ferma sotto casa di Stefano Mele e Barbara Locci. Barbara Locci esce per andargli incontro, come se fosse un appuntamento fissato.

Dato che Natalino Mele era già in strada sale sull’auto del Lo Bianco e non vuole scendere tanto che la madre lo porta insieme a loro. Natalino ha già conosciuto il Lo Bianco il giorno prima e lo chiama “zio” come è abitudine per ogni amante della madre. I tre a bordo dell’Alfa Romeo si dirigono verso Signa.

Piazza Cavour Signa con il cinema Michelacci

Si recano al Cinema Giardino Michelacci in piazza Cavour, la sala cinematografica di Signa.

Il film in programmazione è “Nuda per un pugno d’eroi”, un film di Yasuzo Masumura. I tre intendono assistere allo spettacolo delle 22.30 circa.

Cinema Giardino Michelacci

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Circa alle 22:10, Elio Rugi, il direttore del cinema, vede Barbara Locci guardare il cartellone del film mentre l’uomo che l’accompagnava era entrato in un bar. Ricorda anche che i due verso le 22:15 erano alla cassa ad acquistare i biglietti per il film. Il Rugi dice di non ricordare assolutamente la presenza di Natalino, il film era vietato ai minori di 14 anni. Afferma anche che dopo la coppia era entrata solo un’altra persona. 

Il film dura circa 90 minuti, considerando anche l’intervallo, e quindi i tre lasciano probabilmente la sala fra le 00:05 e le 00:10 della notte del 22 Agosto 1968.

Segue

21 Agosto 1968 Cinema Giardino Michelacci

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