Presso la caserma Carabinieri di Lastra a Signa si procede alla prova del guanto di paraffina sia su Stefano Mele, ma anche sulle due persone nominate dal Mele Francesco Vinci e Carmelo Cutrona. Si ottengono i seguenti risultati:
1°) Stefano Mele: mano destra colorazione azzurra in una zona di circa tre millimetri in corrispondenza della piega della pelle tra il pollice e l’indice
2°)Carmelo Cutrona: entrambe le mani colorazione azzurra di tipo puntiforme estesa per quasi tutta la parte interna dei due calchi (destra e sinistra)
3°) Francesco Vinci: mano destra esito negativo.
La colorazione assunta non raggiunge tuttavia toni di colorazione eccessivi per la presenza dei nitrati e va considerato sia che la prova è eseguita 16 ore dopo l’evento delittuoso sia che i soggetti esaminati hanno sulle mani ampie zone callose. Inoltre tutti e tre sono, per lavoro, soggetti ad entrare in contatto con prodotti ai nitrati (come polveri esplosive, fertilizzanti ed altro).
Nel frattempo vengono eseguite delle perquisizioni domiciliari eseguite nelle abitazioni di Mele Stefano, Vinci Francesco e Cutrona Carmelo per la ricerca dell’arma del delitto che però non viene ritrovata.
A quel punto, dopo circa 12 ore, Stefano Mele fu congedato e torna a casa con il piccolo Natalino con cui passa l’intera notte. Allo stesso modo sia Vinci che Cutrona sono liberi di rientrare presso le proprie abitazioni.