Alle ore 1.20 Salvatore Vinci viene sentito in merito alle accuse mossegli poco prima dal Mele.
Ad interrogarlo sono il Tenente dei CC Olinto Dell’Amico e il Maresciallo Maggiore dei CC Filippo Funari.
Il Vinci si proclama innocente e afferma di avere un alibi per quella sera del mercoledì 21 agosto 1968. Dichiara di essere uscito di casa posta in località “La Briglia ” di Vaiano intorno le ore 20.30 e raggiunto il locale bar Sport vi è rimasto fino 22.15 in compagnia di Silvano Vargiu e di un certo Nicola Antenucci suo dipendente. Insieme ai suddetti si è poi recato a Prato presso il Circolo dei preti dove sarebbero rimasti a giocare fino alle ore 24.00 per poi far ritorno a casa. Salvatore conclude affermando di aver saputo dell’omicidio il mattino del giorno successivo (NdR venerdì 23 agosto 1968) perché un suo operaio lo aveva riferito leggendo il giornale.
Salvatore Vinci chiede anche un confronto con Stefano Mele.
Nel frattempo i carabinieri eseguono la perquisizione domiciliare e anche all’autovettura del Vinci Salvatore, che da esito negativo.
Questo il verbale:
Una versione più leggibile:
Trascrizione:
LEGIONE TERRITORIALE CARABINIERI DI FIRENZE
GRUPPO DI FIRENZE “REPARTO OPERATIVO”
NUCLEO INVESTIGATIVO
PROCESSO VERBALE DI INTERROGAZIONE DI:
VINCI Salvatore di Antonio e Mascia Teresa, nato a Villacidro il I°.12.1935, residente a Vaiano frazione la Briglia via 25 aprile n.77
L’anno 1968 addì 24 del mese di agosto alle ore 1.20 nei locali del Comando Stazione Carabinieri di Lastra a Signa.
Innanzi a noi sottoscritti Ufficiali di P.G. è presente Vinci Salvatore in oggetto generalizzato, il quale interrogato dichiara quanto segue:
La informo che sono state formulate delle accuse nei suoi confronti da parte di MELE Stefano in relazione al duplice omicidio di Lo Bianco Antonio e Locci Barbara avvenuto nella notte dal 21 al 22 agosto 1968. In previsione della possibilità che venga instaurato un procedimento penale contro di Lei per concorso in duplice omicidio la invitiamo a nominare un difensore di fiducia.
Il Vinci dichiara di non avere un difensore di fiducia.
La informo che può astenersi dal rispondere alle domande che le saranno rivolte.
Non è vero che ho accompagnato il Mele la sera del 21 in località Castello di Signa. Nego di aver preso parte o comunque alla messa in atto del omicidio in persona del Lo Bianco Antonio e della Locci Barbara.
La sera del giorno 21 agosto 1968 sono ritornato a casa dal lavoro verso 20,30, sono andato a casa mia posta in località Briglia frazione di (…) dopo aver cenato mi sono recato presso il locale Bar Sport dove sono rimasto fino alle 22,15 circa. Oltre a Silvano Vargiu (mio) dipendente, mi ha visto nel Bar Sport il gestore che si chiama (…) clienti che al momento non sono in grado di indicare con esatte (…) ora della Briglia unitamente a Vargiu e Nicola mi sono recato a (…) il Circolo dei Preti dove sono rimasto a giocare fino alle ore 24 (…) che ho fatto rientro a casa mia posta in località La Briglia. (…) circolo oltre al gestore vi era un prete che faceva una partita a (…) altra persona che non conosco. Una volta ritornato a casa non sono (…) fino al mattino successivo verso le ore 7 quando mi sono recato a (…).
Ho saputo del duplice omicidio perchè un mio operaio aveva il giornale (…) va leggendo. Io personalmente non ho letto l’articolo relativo.
Nego ancora quanto mi viene addebitato dal Mele Stefano.
Non ho niente altro da dichiarare ed in fede di quanto sopra posso sottoscrivere.
Firmato letto sottoscritto
Vinci Salvatore
Funari Filippo MM
Olinto dell’Amico Tenente CC