Operaio edile, nel 1968 alle dipendenze di Salvatore Vinci, a cui fornì un alibi per la notte tra il 21 e il 22 agosto 1968.

Nel 1968 aveva diciotto anni e viveva, picarescamente, dormendo nelle case abbandonate (ora in questa, ora in quella) di alcuni villaggi nella zona di Vaiano. Prestava lavoro precario in un ‘carbonile’ di Prato, in procinto di chiudere. E non possedeva un orologio, men che mai un calendario e null’altro, se non gl’indumenti che indossava, un motorino per spostarsi e, ricchezza assoluta, la disponibilità di tutto il suo tempo, al punto di trascurarne il fluire.

Nicola Antenucci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traduttore