Il 7 ottobre 1968 rilascia testimonianza Marcello Manetti, viene sentito da Giovangualberto Alessandri Consigliere Istruttore.
Manetti Marcello nato il 17//11/1926 a Campi Bisenzio, residente a Campi bisenzio via Vingone 154.
D.R. Sentii suonare il campanello, erano circa le due di notte, mi affacciai alla finestra e vidi il De Felice che mi chiamava, dicendo che si era presentato a lui un bambino che diceva cose strane circa la morte della madre. Scesi ed entrai in casa del De Felice ove si trovava il bambino e gli feci delle domande. Il bambino disse che il suo babbo era a letto ammalato e che vi erano poco distante sua mamma e suo zio morti in macchina. Gli chiesi come faceva a sapere che erano morti, ed egli rispose che li aveva toccati, mentre in un primo tempo non rispondeva alzando le spalle. Il bambino non sembrava particolarmente impressionato.
Andammo, dopo avere invano telefonato, dai CC. di San Piero a Ponti e tornammo poco dopo con un carabiniere. Alla sua vista il bambino si mise a piangere un po’, ma poi si calmò, forse perché gli fu dato un biscotto e poi era insieme ai bambini del De Felice. Il bambino continuò a dire soltanto che la mamma e lo zio erano morti in macchina. Quando ci recammo col bambino sul luogo del delitto, il carabiniere si recò a vedere all’interno della macchina. Tornando disse che i due erano morti davvero; ed il bambino disse: “Ha visto che sono morti? Ha visto che sono morti?”. Non fu toccato nulla, cioè fu lasciato tutto com’era.
D.R. Il bambino diceva di essere stato al cinema con la mamma e con lo zio senza dire l’ora. Il bambino diceva di essersi recato da solo fino a casa mia. Il bambino aveva una maglietta un po’ sporca e i calzini, senza scarpe, rotti e polverosi.