Il 18 marzo 1970 durante il processo di primo grado a Stefano Mele il quinto a deporre nella giornata dopo il Tenente Olinto Dell’Amico (vedi), il maresciallo maggiore Gaetano Ferrero (vedi), il commissario di P.S. Nunzio Castiglione (vedi), Antenucci Nicola (vedi), seguito poi dalla deposizione di Piero Mucciarini  (vedi), ed infine rese deposizione Francesco Vinci il quale cercava di chiarire la sua posizione rispetto alla Locci e alla gelosia che gli veniva attribuita. Dichiarò: “Vedendo il Lo Bianco a casa del Mele gli chiesi cosa vi facesse ed egli disse che era stato invitato per delle riparazioni al tetto e poi scherzosamente aggiunse, non temere che non te la levo la tua ragazza. Ciò avvenne 10 o 15 giorni prima del delitto.” Racconta che le sue raccomandazioni alla Lotti di non andare con altri uomini era dovuta al pettegolezzo che avrebbe coinvolto anche lui stesso e non perchè era geloso della donna. Gli fu domandato se con la Locci avesse frequentato l’area del cimitero per gli incontri intimi e rispose che non l’aveva mai fatto e non sapeva nemmeno dove era avvenuto il delitto. Infine afferma che erano molti giorni che non aveva avuto rapporti con lei e che se aveva riferito di averne avuto uno 4 giorni prima del delitto magari era vero o magari si era sbagliato.

18 Marzo 1970 Deposizione processo Stefano Mele di Francesco Vinci

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