Alle 17.30 i Carabinieri M. Domenico Trigliozzi e l’App. Romolo Miralli si sono recati presso l’abitazione di Stefania Pettini ed hanno ricevuto in consegna un diario di Stefania da parte di Carla Bartoletti, con il consenso dei genitori di Stefania, con annotazioni riferite ad alcuni mesi del 1973. Da questo diario emergono appunti sulla relazione con Pasquale ed una annotazione rispetto alla vita grama che conduce per colpa del padre definito: “fissato, ebete e grullo, causa vino (assoluta verità).”
Le due cugine di Stefania Pettini, Tiziana Bonini (vedi testimonianza) e Carla Bartoletti (vedi Testimonianza) si trasferiscono presso la stazione CC. di Borgo San Lorenzo dove rilasciano la loro testimonianza. Entrambe le ragazze raccontano quanto più possibile della vita di Stefania. Dai passaggi in auto per tornare dal lavoro, ai ragazzi incontrati nel tempo.
Riferirono di un giovane di nome Stefano che corteggiò Stefania ai tempi in cui lavorava a Barberino presso la ditta Cammelli Autotrasporti. Stefano Galanti che gli ha offerto spesso dei passaggi in auto.
Raccontano delle ultime vacanze passate tutte e tre assieme a Rimini presso la pensione Viola, una vacanza che va dall’8 al 17 agosto. Anche dell’incontro con un ragazzo di Bergamo di nome Andrea per cui Stefania aveva dimostrato un debole. Tanto che quando il 10 agosto Pasquale Gentilcore le raggiunse a Rimini si arrabbiò dimostrandosi molto geloso che la fidanzata ballasse con altri.
Entrambe le ragazze raccontano di un fatto occorso a Stefania, di uno sgradevole incontro avvenuto qualche tempo prima riguardo un uomo che l’aveva seguita a Firenze dalla Stazione Centrale fino a Novoli dove lavorava. L’uomo fu descritto come di circa 35 anni che “le faceva paura”. Tiziana riferisce che la sua sensazione fosse che non aveva mai visto prima questa persona. Il discorso fra cugine fu interrotto dall’ingresso nella stanza della madre e non ci fu occasione di approfondire.