Barbugli Giuseppe, cognato del Giampiero Giannini, riferisce di un episodio occorsogli in località Salaiole, verso le 17,30-18, di un giorno del mese di maggio 1974: Egli era appartato in campagna con la propria fidanzata, per terra, quando si vide (incomprensibile) un uomo in ginocchio.-
Ciò visto, invitò la fidanzata a ricomporsi gli abiti. Entrambi si alzarono da terra per andarsene. Lo sconosciuto si allontanò a bordo di Fiat 127 bianca, esattamente targata FI.575386. Egli risalì sulla autovettura, e dopo circa 5 minuti, mentre davanti ad una locanda mangiava un panino, vide ripassare la stessa macchina condotta dallo sconosciuto di cui sopra. Di nuovo ne rilevò la targa quando, dopo un poco, ripercorrendo la stessa strada, vide la stessa auto al lato della strada, mentre lo sconosciuto era per terra, accanto allo sportello, chinato all’interno del mezzo. Si fermò rivolgendogli le parole: “scusi, per lo meno a guardare vada un poco più lontano,” ripetendoli la frase. A Questo punto lo sconosciuto andò verso ci lui, brandendo un arnese indicato come “pennato senza cresta”, da taluni chiamato anche roncola, minacciandolo “ti tolgo del mondo”, e inseguendolo, perchè egli scappò subito, a piedi. Lo sconosciuto, inseguitolo per pochi metri, tornò sui suoi passi. Lui raggiunse la propria auto e ripartì. Sulla strada erano in sosta persone e vetture, mentre oltre, al momento del fatto, ne transitavano.
Il Barbugli aggiunse di aver rivisto l’uomo lo stessa sera, a Borgo S.Lorenzo al cinema-teatro, mentre era con la sua fidanzata nonché, fuori, la di lui Fiat 127. Successivamente ha rivisto a Borgo tale uomo, che ha descritto per uno dell’apparente età di anni 35-40, alto I,70-1,73, corporatura normale, colorito scuro, capelli scuri, indossante pullover e pantaloni scuri.
Trascrizione: 17 Settembre 1974 Verbale Giuseppe Barbugli 19.35
LEGIONE CARABINIERI DI FIRENZE
GRUPPO DI FIRENZE= NUCLEO INVESTIGATIVO
L’anno millenovecentosettantaquattro, addì 17 del mese di settembre, in Borgo San Lorenzo, uffici della Tenenza Carabinieri, ad ore 19,35.
Avanti noi, sottoscritti M/llo Trigliozzi Domenico e M/llo Martini Tosello, appartenenti, rispettivamente, al Nucleo Investigativo CC. di Firenze, e Centro Criminalpol Toscana presso la questura di Firenze, è presente BARBUGLI Giuseppe, nato a Vicchio il 25/7/1950, residente a Borgo s.Lorenzo, località “Vitereto”, podere “La Bartolina”, nr.22, celibe, “coltellinaio” alle dipendenze della Ditta Kelva, sita in scarperia, località “Castagnolo”, via Imolese (tel. Ditta 346178 ), il quale, interrogato, risponde:
Verso le ore 17,30 – 18.00 di un giorno che non ricordo del mese di maggio 1974, assieme alla mia fidanzata MALVOLTI (poco leggibile) Maria Giovanna, abitante a S.Maria Vezzano del comune di Vicchio, mi trovavo in aperta campagna, zona isolata da abitazioni, boschiva, in località “Solaiola” che è possibile raggiungere da Borgo S. Lorenzo percorrendo il tratto della via Faentina fino al bivio per Sagginale, dopo il quale si imbocca la strada delle “Salaiole” fino a giungere, dopo circa 6-7 chilometri, al punto in cui ero io a circa 10 metri dalla strada. – Mentre ero per terra, accanto alla mia autovettura Mini Minor, colore verde scuro, targata PI. 386007, in intimità con la mia ragazza, alzando lo sguardo, ho visto che un uomo era in ginocchio, ad un metro circa di distanza, intento a guardarci. Ho detto alla mia ragazza, sottovoce, di riveristirsi. Tutti e due ci siamo alzati e mentre ci rivestivamo lo sconosciuto si allontanava a bordo di una fiat 127 bianca, che era sulla strada, con lo sportello aperto, della quale rilevai il numero di targa, esattamente FI.575386. -Vidi lo sconosciuto, sulla cui macchina non erano altre persone, allontanarsi in direzione di “Mulinaccio”. – Dopo circa 5 minuti, partii a mia volta con la mia autovettura, per raggiungere una locanda che si trova a “Mulinaccio”, a circa 4-5 chilometri dal luogo del fatto. Parcheggiai la macchina e mi misi a sedere fuori del locale, ad un tavolo mentre io e la mia fidanzata mangiavano qualcosa, vidi transitare sulla strada, con direzione di marcia opposta a quella tenuto fino a quel momento, l’autovettura 127 bianca, guidata dallo stesso uomo che avevo visto poco prima. Finito di consumare il panino, risalii sulla macchina, dirigendomi verso Salaiola, quindi rifacendo la strada all’inverso. Quando giunsi al bivio per “Monte Pulico”, vidi la macchina suddetta ferma sul lato della strada, mentre lo sconosciuto già menzionato era chino dentro la stessa, stando vicino allo sportello che era aperto. Mi fermai accanto a lui e li dissi: “..scusi, per lo meno a guardare vada un poco più lontano” poichè non rispose li ripetetti quanto riferito sopra. A questo punto si staccò dall’autovettura, venendo di corsa verso di me. In mano brandiva un arnese che io conosco come “pennato senza Cresta”, ma che certuni chiamano (illeggibile)
china, scappai, a piedi, verso la strada per “Salaiole”, inseguito da lui per 6-7 metri. – Lo sconosciuto tornò indietro, sui luoghi era=no in sosta delle macchine, mentre delle persone erano sulla strada. Nessuno intervenne. Altre macchine transitavano. Talchè io tornai verso la mia macchina e ripartii prima di lui che aveva raggiunto la sua, rimanendo fuori della stessa, Dopo circa 30 metri, mi fermai a parlare con delle persone che erano presenti, che non sono in grado di alle quali spiegai il fatto occorsomi. -In questo frattempo lo sconosciuto riparti superandomi, sempre in direzione di “Salaiole” Rilevai nuovamente il numero di targa, che annotai su un pezzetto di carta, per conservarlo. Non ho alcun dubbio sulla esatta rilevazione del numero i targa del mezzo. – Lungo le strada lo ritrovai fermo, io prosegui notando che mi guardava.
D.R.: – la sera dello Steso giorno, mentre con la detta mia fidanza assistevo ad uno spettacolo presso il locale Cinema Teatro Giotto, rividi lo conosciuto predetto. Non ricordo a quale film assistetti.
D.R.: – uscendo dal locale rividi la autovettura ferma, anzi entrando nel locale rividi la sua autovettura, parcheggiata. Questa aveva sul parabrezza un avviso di contravvenzione, ritengo per sosta vietata.
D.R.: – in seguito ho rivisto diverse volte tale uomo, ed anche la sua autovettura, ma con lo stesso mai sono entrato in discussione.
D.R.: – non denunciai il fatto, non volendo avere a che fare con detto sconosciuto, e temendo sue reazioni per il comportamento da lui tenuto nell’episodio riferito.
D.R.: – questa sera, prima di venire in questi uffici, nel percorrere in macchina, assieme al M/llo Martini, qui presente, in viale della Repubblica di Borgo S.Lorenzo, ho rivisto la 127 Fiat targata FI. 575386, ferma al lato della strada.
Il M/llo Martini da atto di quanto sopra, in quanto il Barbugli gli ha indicato il mezzo.
D.R.: – il fatto riferito avvenne in un giorno festivo. La sera dello stesso giorno, tornato a casa, riferii i fatti ai miei familiari tra i quali vi era anche mio cognato Giannini Giampiero, tanto che fornii allo stesso il numero di targa dell’autovettura in questione.
D.R.: – giorni fa mio cognato mi ha riferito che mentre era in campagna aveva saputo di un guardone che aveva anche picchiato un giovane che in compagnia di una ragazza stava amoreggiando.
D.R.: – confermo di essere qui venuto perchè invitato.
D.R.: – non ho altro da dichiarare. Ripeto di non avere sporto denuncia in precedenza perchè ero spaventato. Le minacce ricevute, o sopra descritte, alle quali debbo aggiungere quelle rivoltemi a voce e consistenti in “ti levo io al mondo ” 1″, mi hanno veramente impressionatoo; lo stesso vale per la mia ragazza.
F.L.C.S.
PROSEGUIMENTO VERB/LE D’INTERROGATORIO DI BARBUGLI
PRIMA di allontanarsi dagli uffici di questa caserma, il Barbugli, nel confermare quanto già dichiarato, risponde:
Lo sconosciuto è dell’apparente età ci anni 35-40, alto 1,70-1,73, corporatura normale, colorito scuro, capelli scuri. Indossava pantaloni e poullover scuri. Sono in grado di riconoscerlo in qualsiasi momento.
F.L.C.S.
Ma se avevano la targa non era sconosciuto.
Alle forze dell’ordine, non a due in camporella.