Il 17 settembre 1974 Gino Clusini, dopo la sua testimonianza del mattino, 17 settembre 1974, rilascia una successiva testimonianza nel pomeriggio.
Questo il verbale: 17 Settembre 1974 Verbale Gino Clusini 15.25
Questa la trascrizione:
LEGIONE CARABINIERI DI FIRENZE
GRUPPO DI FIRENZE – NUCLEO INVESTIGATIVO
PROCESSO VERBALE:
-di sommarie informazioni testimoniali rese da: CLUSINI Gino, nato a Caprese Michelangelo (AR) il 1°.4.1944,residente in Scandicci, Via Donizetti n.76, celibe, banconiere presso Ristorante “CAMMILLO” posto in Borgo S. Jacopo – Telef.n.272427.
L’anno 1974, addì 17 del mese di Settembre, in Firenze, presso gli uffici del Nucleo Investigativo CC., alle ore 15,25.
Davanti a noi Maresciallo Capo BUDELACCI Umberto, del suddetto reparto è presente Clusini Gino, in rubrica meglio generalizzato, il quale opportunamente interrogato risponde quanto appresso:
Ieri, 16 andante, nel leggere il giornale “La Nazione” ho avuto modo di soffermarmi sull’articolo vertente l’uccisione dei due fidanzati di Borgo S.Lorenzo. Appena letto ciò, sono ritornata a ritroso sulla giornata del 5 andante, data sotto la quale, verso le ore 19 circa, dello stesso giorno e mentre sostavo, in compagnia della mia fidanzata SALTARELLA Teresa, in località tra Polcanto e Salaiole o Soraiole, nell’interno della mia autovettura Autobianchi, A/112, venivo attratto da alcuni rumori di calpestio. Scendevo immediatamente dalla macchina e notavo una persona che cercava di allontanarsi, alché io, all’indirizzo dello stesso, profferivo le contestuali parole: “SEI CONTENTO CHE HAI VISTO CIO’ CHE SI STAVA FACENDO”. Repentinamente la detta persona si girava dirigendosi verso di me minacciandomi nel contempo con un bastone, tanto che io lo afferravo con entrambe le braccia, strappandogli il bastone che aveva tra una delle mani, facendolo cadere il legno per terra. Nell’altra mano l’uomo tratteneva, a pugno chiuso, un qualcosa che fuoriusciva dal pugno stesso -verosimilmente somigliante ad un cacciavite o punteruolo. Preciso che appena fattogli cadere il bastone e notato ciò che ho sopra detto, il giovane si allontanava a precipitosa fuga. Poiché in precedenza, per portarmi sul posto dove sostavo ed alla stanza di circa 100 metri in linea d’aria avevo notato in sosta una autovettura Fiat 127, di colore bianco, io montavo sulla mia macchina e ripartivo con l’intenzione di rilevare il numero di targa della 127; cosa non riuscitami perché la detta persona attraverso un viottolo ivi esistente aveva tagliato il boschetto antistante raggiungendo per primo il mezzo e quindi ripartiva facendomi perdere ogni sua traccia. Al che essendo risultato vano ogni mio tentativo, ritornavo indietro e sul medesimo luogo. Strada facendo un signore mi fermava precisandomi di aver notato e sentito ciò che era accaduto aggiungendomi che ciò che era a me successo era capitato nello stesso luogo anche a suo cognato del quale non ebbe a precisarmi il cognome e nome. Nel contempo mi aggiungeva che se intendevo avere il numero di targa della 127 in questione potevo recarmi a casa sua che me lo avrebbe fornito. Cosa che io ho fatto e quindi mi sono recato in Polcanto, via Faentina N.49, ed il predetto mi ha fornito il numero di targa della 127 in questione che è il seguente: FI.575386. Aggiungeva, altresì, che era inutile cercare la persona in questione, cioè lo il conducente della 127, in Firenze perché era stato visto nell’interno del cinema di Borgo S. Lorenzo e quindi era da presumere che abitasse da quelle parti. Dopo ciò egli è rimasto a casa ed io sono ripartito per i fatti miei.
Segue processo verbale di sommarie informazioni testimoniali reso da CLUSINI Gino.
A.D.R.: “Sconosco il nominativo della persona che ebbe a fornirmi i numero di targa della 127, per non averglielo chiesto; comunque ho fornito il suo esatto indirizzo.
A.D.R.: “Per quanto riguarda il giovane che ebbe a minacciarmi col bastone posso dire che dimostra un’età di anni 35 – 40 circa – alto mt. 165 circa, corporatura piuttosto robusta, carnagione bruna, direi molto scuro – capelli neri di taglio normale, pettinati all’indietro – accento non fiorentino; a mio giudizio sul meridionale o piuttosto sardo – indossava una camicia kaki del tipo militare e pantaloni bleu. Non mi sono rimasti impressi altri connotati.
A.D.R.: “Non ho altro da aggiungere o modificare a quanto sopra detto ed in fede mi sottoscrivo.
F.L.C.S.
Il tale in cui si è imbattuto il Clusini è in seguito identificato per Giannini Giampiero che lo fermò per dirgli che aveva visto ciò che era accaduto, precisando che un episodio un po analogo a quello a lui capitato, era successo anche a suo cognato, poi identificato per Barbugli Giuseppe, negli stessi luoghi, e che questi aveva rilevato il numero di targa del mezzo col quale lo sconosciuto disturbatore, in quella occasione, si era allontanato, fornendo il numero di targa della Fiat 127, FI:575386.