Il 12 giugno 1981 rilascia testimonianza Carla Agnoletti moglie di Enzo Spalletti.

Questa la testimonianza:

Questa la trascrizione della testimonianza:

PROCESSO VERBALE di sommarie informazioni testimoniali resa da AGNOLETTI Carla, nata ad Impruneta (FI) il 12 giugno 1945, residente in Montelupo Fiorentino, frazione Turbone n° 23,  Tel. n° 0571/520291, coniugata Spalletti, casalinga.

L’anno 1981, addì 12 del mese di giugno, in Montelupo Fiorentino e nell’abitazione contrassegnata dal civico n° 23, della via Turbone, nell’abitazione dei coniugi Spalletti, alle ore 10.00.

Avanti a noi sottoscritti Maresciallo CC. Congiu Salvatore e Brigadiere P.S. Salvadori Giorgio, rispettivamente in servizio al Nucleo Operativo CC. di Firenze e alla Squadra Mobile della Questura di Firenze e presente la nominata Agnoletti Carla la quale opportunamente interrogata dichiara spontaneamente.

Sono sposata con Spalletti Enzo da circa 11 anni. Dalla nostra unione sono nati tre figli, rispettivamente Mosè di anni 11, Lara di anni 7 e Matteo di anni 2. In via di massima i  nostri rapporti sono stati sempre buoni, anche se ogni tanto abbiamo avuto qualche discussione per futili motivi.

A.D.R. Il sabato 6 giugno 1981, come normalmente usa fare nelle serate di giovedì, venerdì, sabato e domenica, intorno alle 21.30/22,00 è uscito di casa da solo, mentre io sono rimasta in casa. Chiaramente è uscito con la sua autovettura Ford Tanus rossa targata Firenze. Non so dove si rechi, o comunque dove si sia recati il sabato 6 corrente. Da quello che dice lui va a farsi un giro verso Firenze, e precisamente nei paraggi passando dai comuni Scandicci, la Roveta, la Ginestra (ove si reca a giocare anche a boccie, lo sport da lui preferito).

A.D.R. Io normalmente vado a letto circa alle 1,00. Quando rientra mio marito, a volte mi trovo già a letto a dormire, per cui non so precisare l’ora a cui rientra. Anche sabato 6 corrente sono andata a letto verso le 1.00 del successivo 7 e mio marito non era ancora rientrato. Non posso dirvi a che ora mio marito è rientrato in quanto io già dormivo.

A.D.R. La domenica mattina io mi sono alzata un po presto perchè dovevo preparare i bambini per mandarli a messa. Mio marito, invece, si è alzato un po più tardi, saranno state le 8.00, e dopo aver fatto colazione ed è andato nell’orto a fare dei lavori. Verso le 11.00 si è cambiato e quindi è uscito e si è recato a Montelupo F/ino e poi all’Erta, una frazione di Montelupo F/ino. Intorno alle ore 12.00, dello stesso giorno 7 detto, mio marito mi ha telefonato dal bar “Pinelli” del Turbone per dire che i miei genitori non sarebbero più venuti a pranzo e mi invitava a preparare il pranzo in quanto fra pochi minuti sarebbe arrivato a casa per mangiare. Infatti dopo un po arrivò intorno alle 12.30 e si iniziò a mangiare. Ricordo che nella circostanza mio marito mi disse che aveva visto la sera nei pressi di Scandicci in una strada vecchia, mi ha precisato anche la località che attualmente non ricordo, che avevano ucciso una coppia di fidanzati. Mi precisò che il ragazzo lo avevano ucciso in macchina con alcuni colpi di pistola mentre la ragazza era stata uccisa e portata qualche metro più in la. Non ricordo altri particolari che mi possa aver riferito mio marito della disgrazia di Scandicci, nella circostanza di tempo e di luogo. Dopo pranzo e fatto un riposino pomeridiano, siamo usciti e ci siamo recati in località “Botinaccio” a consumare la merenda. Oltre a noi c’erano anche i miei genitori. Siamo rientrati in serata e dopo cena mio marito è uscito di nuovo e rientrando verso mezzanotte. Contrariamente ai giorni precedenti ricordo che quando è rientrato io ero ancora in piedi.

A.D.R. La sera di domenica stranamente mio marito è uscito più tardi e rientrato presto, non è stato fuori più di un’ora.

A.D.R. Il successivo Lunedì 8 corrente quando è rientrato dal lavoro mio marito mi ha portato il giornale “La Nazione” ove era riportato l’articolo relativo al duplice omicidio di Scandicci. Preciso che la domenica pomeriggio allorquando mio marito mi riferì del duplice omicidio di Scandicci, mi disse che il lunedì mattina mi avrebbe portato il giornale, in quanto l’episodio sarebbe stato riferito da tutti gli organi di informazione. Io nell’occasione chiesi se nel pomeriggio ne avrebbero parlato alla RAI, e mio marito mi rispose affermativamente data la gravità del fatto. Comunque ne io, ne mio marito in serata abbiamo visto il TG, o ascoltato il giornale radio e pertanto non non abbiamo potuto verificare se la notizia del duplice omicidio era stat effettivamente data dai predetti organi di informazione.

A.D.R. Mio marito abitualmente non acquista mai dei quotidiani. Anzi, preciso, lo acquista tutte le mattine ma lo legge e poi lo lascia sul posto di lavoro. Soltanto lunedì 8 corrente, come già detto sopra, mio marito mi ha portato il quotidiano “La Nazione”, affinchè io potessi leggere l’articolo relativo al duplice omicidio di Scandicci. Detto giornale, l’unico ritrovato a casa, è stato prelevato da voi che in mattinata avete fatto la perquisizione.

A.D.R. Dopo il duplice omicidio di Scandicci mio marito è un poco cambiato. Infatti ieri pur essendo giovedì, contrariamente a quanto accadeva in passato, non è uscito. Inoltre non è del solito umore in quanto ritengo che questo episodio criminoso lo abbia molto turbato. Me ne parla quasi tutti i giorni, e dice che avrebbe voluto fare qualcosa per identificare l’assassino, tanto che sarebbe stato disposto a rimanere fuori tutta la notte per assicurare alla giustizia il mostro.

A.D.R. I rapporti sessuali con mio marito sono normali. Sono a conoscenza che mio marito aveva l’abitudine di fare il “guardone” delle coppiette che si appartavano per fare l’amore. Qualche volta me ne ha parlato pure lui. Non sono in grado di precisare se mio marito faccia ancora il guardone. La sera, però, quando esce non so dove vada. Non ritengo abbia un’amante, anche perchè io lo soddisfo abbastanza, almeno dal lato sessuale.

Si da atto che la signora Agnoletti Carla ci consegna dei pantaloni “jeans” che indossava il sabato sera. La stessa signora, però, precisa, che in autovettura suo marito tiene dei pantaloni e delle scarpe che indossa, asseritamene, quando si reca a giocare a bocce. La signora Agnoletti Carla ci consegna la maglietta blu che indossava il marito il giorno di sabato 6 corrente, insieme ai pantaloni.

A.D.R. Escludo di aver appreso dalla TV, il pomeriggio del 7 corrente, la notizia del duplice omicidio di Scandicci. Come già detto sopra tale notizia mi è stata riferita da mio marito, nella circostanza di luogo e tempo già riferita.

A.D.R. Nulla altro so.

L.C.S.

Questa frase è molto importante: “Mi precisò che il ragazzo lo avevano ucciso in macchina con alcuni colpi di pistola mentre la ragazza era stata uccisa e portata qualche metro più in la“. Questa frase indica che Enzo Spalletti ha visto. I giornali parlavano di un tentativo di fuga della ragazza mentre invece Spalletti dice alla moglie che è stata spostata, informazione che comparirà solo in seguito come dato pubblico.

12 Giugno 1981 Testimonianza di Carla Agnoletti

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