Il 1 luglio 1982 alle 00.15 circa squilla il telefono a casa di Tullio Mainardi lo zio di Paolo Mainardi.
Tulio Mainardi vive assieme alla moglie Maria Bucci e la loro figlia Carla. Inoltre convivono con loro la madre, vedova del fratello di Tulio, di Paolo Mainardi di nome Pietra Frosali oltre che la sorella di Tulio Gina Mainardi.
Tullio rispose con “pronto” e una voce maschile, fioca, calma, senza apparenti infrazioni dialettali pronunciò queste parole: “Il mostro ha colpito ancora“. Il Mainardi mortificato ed amareggiato abbassò la cornetta.
Giorni dopo, il 9 luglio 1982, decise però di denunciare l’accaduto e si recò alla Stazione CC di Signa dove rilasciò testimonianza al capitano Silvio Ghiselli, al brigadiere Fattorini Luciano e all’appuntato Sebastiani Nello.
E sempre il solito che ha chiamato l’allegranti oltre a sfidare gli inquirenti terrorizzava le famiglie delle vittime, l’ha fatto già svariate volte.
Tramite le targhe delle auto accedeva ai dati sensibili nominativi numeri di casa delle famiglie.
Solo chi era all’interno poteva farlo ma sopratutto questo procuratore aveva la possibilità di sviare volta per volta le indagini a favore.
Il nome di questa persona è negli indagati ma non l’hanno mai fatto saltare fuori.
La Sam dopo il 1984 c’era arrivata vicina.
Un procuratore? E la sam ci era arrivata vicina? Ma se poi ha martellato Pacciani.
Lo sappiamo tutti a chi dovevano indagare e non l’hanno fatto..
Un personaggio dentro la procura