Il 2 Luglio 1982 Silvia Della Monica invia ai Carabinieri quattro missive anonime ricevute dal suo ufficio. Lo scopo è far valutare ai Carabinieri se hanno fondatezza investigativa.
Questo il documento: 2 luglio 1982 Deleghe d’indagine di silvia Della Monica su quattro missive anonime
Questa la Trascrizione:
PROCURA DELLA REPUBBLICA FIRENZE
N. 4306/82 R. G.
Firenze 2.7.1982
AL REPARTO OPERATIVO DEI CARABINIERI DI FIRENZE
Trasmetto per gli opportuni accertamenti il fascicolo N° 6-94/82 Pos. 35 allegato al fascicolo N° 4306/82 contenente una serie di esposti anonimi con indicazioni sul presunto assassino di Mainardi Franco e Migliorini Antonella.
Trasmetto altresì un riassunto di alcune telefonate o dichiarazioni ricevute direttamente da questo P.M. in merito all’omicidio di Montespertoli.
Prego svolgere tutti gli accertamenti opportuni
IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA Dr. S. DELLA MONICA- Sost.
Allegato:
No 4306/28. Firenze, XX Luglio 1982
SEGNALAZIONE N. XXXXXXXXXXXXX
Si presentano a questo ufficio:
a) Donatella Guasti, recapito tel. XXXXXXX res. a Pistoia la quale riferisce di aver accettato un passaggio in macchina in un periodo di tempo imprecisato antecedente comunque al giugno ’82 da un uomo di nome RENATO (cognome non conosciuto) alto circa m. 1,80, magro, elegante XXXXX dagli occhi intensi, occhi marrone, capelli neri con riga, brizzolato sulle tempie, alla guida di un automobile il cui XXXXXX ma sicuramente XXXXXX.
Conversando in macchina l’uomo XXXXXX facendo un’indagine a XXXXXXXXX che si trattava di un chirurgo.
Particolare importante, la ragazza notava la XXXXXXXX autovettura una pistola modello COLT, a tamburo.
L’uomo forniva alla ragazza un recapito telefonico (XXXX729). La ragazza dichiarava di aver provato a telefonare e che gli avevano sempre risposto i Vigili Giurati di Prato.
b) Giannoni Dino, res. a Scandicci recapito tel. 227751 (laboratorio) e 750481 (abitazione) il quale riferisce di propri sospetti su di un conoscente di nome Dero BIAGIOTTI abitante a Brozzi in Via di Brozzi, il quale lavora presso la ditta PATERNA e LIVI (oggettistica in argento). Il Giannoni riferisce di nutrire delle perplessità sul comportamento non del tutto normale dell’amico da molto tempo, ma che in particolare la Domenica 20 giugno 1982, essendo si recato assieme al predetto a mangiare una pizza, notava una strana agitazione nel comportamento del Biagiotti che maggiormente acuiva i suoi sospetti. Il Giannoni forniva i seguenti elementi circa il Biagiotti: quest’ultimo non possiede una autovettura, ma si sposta per tutta la Toscana in bicicletta e a piedi: è un ottimo conoscitore del territorio della regione; possessore di una vigna con annessa una abitazione in località XXXXX vi si reca in genere il fine settimana solo se non ha impegni di lavoro.
c) Aureliano Bruno XXX Pratellino n.11 tel.5XXXXX il quale, il quale riferiva ti aver notato in Calenzano, in epoca successiva al 25 ottobre XXX un uomo alla guida di una autovettura (di cui non ricordava alcun elemento identificativo), il quale assomigliava, in modo tale da impressionarlo, all’uomo cui si riferisce l’identikit apparso in data 10 Giugno sul giornale, si dichiarava disposto a mettersi in contatto con gli uffici della Questure di Firenze al fine di contribuire ad un nuovo identikit più preciso, ed a tal fine Questo Ufficio prendeva i necessari contatti con la locale Questura fissando un appuntamento per il Giorno 1 Luglio 1982.
d) una impiegata del Comune presso il quartiere “due” di Firenze, la quale riferisce che il marito di una sua collega, tale Teresa Biagiotti, assomiglia all’identikit pubblicato sul giornale. Trattasi di persona in cura presso uno psichiatra, che soffre di vari disturbi e non sopporta la luce del sole. Lavora presso una ditta appaltatrice delle F.FF S.S. Frequenta molto la campagna, sa usare il coltello e squoia gli animali, possiede dei fucili da caccia. Tempo fa voleva ammazzare la moglie ed in tale occasione gli è stata sequestrata un’arma. Sembra che abbia un’altra arma da fuoco presso la madre o una zia da cui attualmente abita essendosi separato dalla moglie, quest’ultima si è più volte lamentata delle stranezze del marito e del fatto che spesso spariva senza lasciare traccia. L’uomo si chiama BUGLI Mario ed abita in Via di Ripoli n.207, anche se attualmente si trova presso la zia; ha altezza media, spalle larghe, cammina con andatura goffa, ha sui 37/38 anni ma ne dimostra di più. Da tre giorni circa perseguita la persona che si è presentata dicendole che ha bisogno di parlarle privatamente e facendole strani accenni sul mostro.
IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
D.ssa Silvia della Monica sost.
Allegata busta della lettera:
Contemporaneamente dalla Procura della Repubblica fiorentina si da ordina di valutare se altri duplici omicidi sono stati commessi in area fiorentina. Vedi 2 luglio 1982.
Vedi Relazione Commissione Parlamentare pag. 97
La Dott.ssa della Monica richiederà una missiva indietro il 20 agosto 1982.
La risposta dei Carabinieri giunge il 24 agosto 1982.
Tra queste missive, nessuno segnalava un quinto duplice delitto, come invece sembra affermare il Dott. Tricomi nella su indicata richiesta alla collega Della Monica e, di seguito – piuttosto acriticamente – la stessa Dott.ssa Della Monica al Reparto operativo.