Il 20 luglio 1982 il quotidiano La Nazione pubblicava un piccolo trafiletto su richiesta dei Carabinieri. Si trattava di un appello ad un anonimo che si firmava Cittadino Amico e che sembrava aver inviato più lettere anonime che contenevano informazioni interessanti (sembra almeno tre).
Il testo del trafiletto era: “Un appello dei carabinieri per il mostro. Un appello è rivolto dal comando del nucleo investigativo dei carabinieri di Borgo Ognissanti a una persona che ha dato più volte il suo contributo anonimo all’indagine sui delitti del maniaco, il cosi detto Mostro di Firenze, perché si rimetta in contatto con loro. L’uomo, che nella sua ultima lettera si è firmato “un cittadino amico” e che ha scritto tre volte affermando di non rilevare la sua identità per non essere preso per mitomane, dovrebbe fornire di nuovo la sua collaborazione, magari anche solo telefonando al nucleo investigativo dei Carabinieri”.
La combinazione della memoria del Maresciallo Francesco Fiori e la concomitante pubblicazione di questo trafiletto fanno sorgere dubbi sul fatto che sia stata solo la memoria del Fiori a riportare in luce il duplice omicidio del 1968, ma che ci sia una componente data da un anonimo attraverso una lettera. Addirittura, come vedremo, viene fatta rendere testimonianza, NON giurata, al Fiori il 28 novembre del 1986 per confermare che non ci fu intervento esterno, ma che fu solo parto della sua memoria il ricordo del duplice omicidio del 1968.
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