Il 17 agosto 1982 Francesco Mele raggiunse la caserma dei Carabinieri di Borgo Ognissanti a Firenze dove fu sottoposto ad un nuovo interrogatorio e ad un confronto con Francesco Vinci. All’interrogatorio e al confronto furono presenti Silvia Della Monica e Pier luigi Vigna.
Francesco Vinci desse ai magistrati: “Quest’uomo non può essere creduto, qualunque cosa dica. I vostri colleghi lo hanno già condannato per calunnia. Hanno stabilito loro che è un bugiardo. Potreste credergli solo se aggiungesse elementi nuovi rispetto al processo del 1970.”
Stefano Mele ricostruì per l’ennesima volta il delitto di Signa del 1968 confermando che ad uccidere la Barbara Locci era stato Francesco Vinci. Il Vinci aveva sparato dal finestrino posteriore sinistro e poi introducendo il braccio dentro l’abitacolo aveva sparato altri due colpi. Disse ancora Stefano Mele: “Vinci mi minacciò. Mi disse che se avessi parlato avrebbe compiuto terribili rappresaglie contro la mia famiglia, in particolare contro il mio Natalino. Tu sei già condannato, mi disse, perché sei il marito. E’ inutile che tiri in mezzo anche me.“