Il 17 agosto il Sostituto Procuratore Adolfo Izzo accompagnato dal CC brigadiere Salvatore Oggianu svolgono un interrogatorio a Rosalia Barranca, moglie di Antonio Lo Bianco, presso la sua abitazione. La Barranca riferisce: “Subito dopo il delitto, mi sembra le stesso giorno dei funerali, mentre io e mia suocera eravamo ospiti con altri parenti in casa di mia cognata Lo Bianco Rosa, presente quest’ultima, si presentò in casa la moglie di Vinci Francesco; posso dire che appena la stessa accennò a farmi le condoglianze io le dissi chiaramente che era stato il marito ad uccidere e lei mi rispose di non accusarlo. Si mise a piangere e ricordo bene che chiese perdono.“
“Io all’epoca venni a sapere che mio marito, nel bar all’angolo tra la piazza di Lastra a Signa e la strada ove vi sono i Carabinieri, avrebbe subito delle minacce da parte di Vinci Francesco la sera stessa del delitto“.
La Barranca affermò che all’epoca tutti erano convinti che l’assassino fosse Francesco Vinci.