Nell’interrogatorio di Teresa Mele, alla presenza di Silvia della Monica, la stessa racconta una conversazione avvenuta fra lei e Maria Mele. Teresa racconta che quando suo marito, Marcello Chiaramonti, e il marito della stessa Maria, suo cognato Piero Mucciarini, si recarono a casa di Stefano il 23 agosto 1968 questi si dichiarava innocente ma era certo che sarebbe stato condannato finendo alle Murate.

Teresa aggiunse che Natalino, che lei aveva avuto in consegna subito dopo l’omicidio della madre, le aveva detto di essersi svegliato dopo gli spari e di essere stato accompagnato da un’ombra sino alla casa dove suonò il campanello.

In seguito, durante le visite in carcere, le aveva ripetuto la professione d’innocenza e manifestato rassegnazione, senza spiegare il perché. In altra occasione alle Murate, un detenuto le aveva detto: “Io so che non è stato lui, povero tonto!

La Maria Mele dichiara anche di aver sentito delle voci secondo le quali, la cognata Barbara ‘vantava’ in giro che Natalino non era figlio di Stefano, bensì del Vinci (non sapeva quale).

Estratto dalla Sentenza Rotella.

 

21 Agosto 1982 Testimonianza di Teresa Mele

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