I Procuratori della Repubblica Silvia Della Monica e Pier Luigi Vigna interrogano Giovanni Vinci. Il Vinci viene interrogato in merito alla sua relazione con Barbara Locci, il Vinci confermò la relazione avvenuta nei primi anni 60 e affermò che terminò quando la donna rimase incinta.
Raccontò inoltre di una disputa familiare causata da Francesco: “Fra noi fratelli e sorelle Vinci era stato deciso che io dovessi andare in Sardegna per prendere cura dei nostri genitori anziani. Io avevo posto come condizione che dovesse toccare a me tutta la casa di mio padre in Sardegna, mentre il resto sarebbe stato diviso in parti uguali. I miei parenti temevano che se io fossi andato in Sardegna avrei messo le mani su tutta la roba e allora fecero una congiura contro di me, alla quale penso sia rimasto estraneo il Salvatore e le sorelle abitanti in Sardegna ed io venni accusato di aver avuto dei rapporti intimi con una mia sorella“.
Nella speranza di una vendetta Giovanni aveva cercato di parlare con Stefano Mele, dichiara infatti: “… nella speranza di smuoverlo e di poter avere degli elementi contro Francesco per l’omicidio“. Il Giovanni aveva anche lasciato anche un biglietto in macchina di Francesco in cui aveva scritto di essere: “… a conoscenza delle cose a suo carico e gli dava del delinquente e cose simili“. Francesco Vinci nell’occasione lo aveva denunciato.