Il Procuratore della Repubblica Silvia Della Monica interroga Silvano Vargiu per valutare la sua posizione rispetto alla sua testimonianza in favore di Francesco Vinci fornita il 27 maggio del 1969. Vargiu dichiara di aver conosciuto Francesco Vinci per via del matrimonio di suo fratello Franco che aveva sposato Maria Vinci. Lo stesso Francesco Vinci lo aveva poi preso alle proprie dipendenze come muratore e frequentandosi anche dopo il lavoro Vargiu conferma che la sera del delitto di Signa i due si trovavano assieme sino alla mezzanotte.
Nell’interrogatorio riferì che dopo il 1968 Giovanni Vinci si era rivolto a lui con una richiesta: “Giovanni Vinci mi aveva chiesto di procurargli una pistola ma non so cosa ci volesse fare. Giovanni si rivolse a me perchè sapeva che ero nel giro. Io gli dissi subito di no. Dopo due/tre mesi incontrai dalle parti di Lastra a Signa Giovanni che era con la sua vettura, mi pare una Prinz. Lui mi disse che la pistola non gli interessava più, in quanto ce l’aveva già. Aprì il cruscotto mostrandomi un’arma automatica, non a tamburo. Mi pare che disse che gliela aveva data il fratello Vinci Francesco“.
Interrogato su Stefano Mele il Vargiu affermò che il Mele era incapace di: “fare male a una mosca“.