La sera del 7 settembre 1982, alle 22.00, Stefano Mele viene messo a confronto con Francesco Vinci.
Questo avviene dopo il colloquio di Stefano Con Natalino avvenuto sempre il 7 settembre 1982 e il suo successivo interrogatorio dopo che Natalino aveva riferito agli inquirenti cosa aveva detto Stefano.
Stefano Mele ribadì quanto sino a quel momento riferito: ” … loro sono andati dove sono andati e noi li abbiamo seguiti ad una certa distanza al cinema di fronte alla stazione dei Carabinieri. Sono entrati loro e sei entrato tu. Sono usciti loro e sei uscito tu. Siamo andati e si è fatto quello che si è fatto. Hai preso la pistola dalla lambretta e sparato, io no. Hai preso la creatura e l’hai portata alla fattoria”.
Il Vinci di rimando confutò ogni sua accusa e affermò che la Lambretta citata, nei giorni 21 e 22 agosto 1968, si trovava in riparazione presso una officina di un meccanico di Signa di nome C.G.
“Vinci, che è già stato interrogato, viene sottoposto a confronto con il Mele, che mantiene le sue accuse di fronte a lui (c. 16, vol. 5/C — int. imp.). Anzi Mele le rincara, aggiungendo particolari sui rapporti decorsi e la relazione del correo-rivale con sua moglie, ed insiste sulla lambretta. Vinci manifesta disprezzo per l’accusatore, non nega l’evidenza dei suoi trascorsi con la Locci, ma ritorna al suo alibi del 1968.”
Vedi Sentenza Rotella 13 dicembre 1989 Pag.82