Il Brigadiere Ricci, sembra in forze al Nucleo Operativo di Borgo Ognissanti, ha raccontato il suo ricordo in un vecchio forum.

Questo il suo ricordo: Ricordo del Brigadiere Ricci

Questa la trascrizione:

Mi è stata segnalata questa discussione da Danseamidi, un ragazzo che qui dentro credo abbia scritto qualcosa. Mi presento per dirvi ciò che so sulla segnalazione anonima che ricollegò il delitto di Signa a quelli del mostro nel 1982. In quel periodo, fino al 1987, ero appuntato a Borgo Ognissanti e nonostante non mi occupavo in prima linea del mostro ho avuto la possibilità di seguire da vicino quell’indagine. Non so se sono il primo carabiniere a dirlo ma il ritaglio di giornale con spillato un biglietto che diceva di revisionare il processo Mele arrivò veramente all’inizio di luglio del 1982, credo preceduto da altri due biglietti (questi però io non li ho visti) arrivati in caserma alcuni giorni prima che accennavano più genericamente al delitto del 1968. Fu Fiore il primo ad avere fra le mani il pezzo di giornale mandato da un anonimo perché era lui che smistava le segnalazioni che arrivavano sul mostro. Fiore lo mostrò anche a me oltre che a tutti quelli della caserma che non erano in vacanza estiva. L’articolo era del 1968 e parlava del delitto della Locci ma non era (come dicono tanti) del processo del 1974 a Mele tenutosi a Perugia. Era solo il biglietto allegato scritto a macchina che parlava del processo Mele (dicendo di andare a rivederlo), ma l’articolo di giornale era del 1968 e questo me lo ricordo senza margine di errore.
Oltre alla mia memoria escludo inoltre che la condanna definitiva al Mele sia mai finita su un qualsiasi giornale. Una notizia del genere per un delitto d’apparenza così poco importante non finiva su un giornale 6 anni dopo l’omicidio per la sola notizia della condanna dell’autore e questo lo dico per l’esperienza professionale che mi ha portato ad avere sotto mano tanti giornali anche degli anni 60 e 70.
Quello del ritaglio di giornale con il biglietto anonimo ricordo che diventò il segreto di pulcinella del periodo a cavallo fra il 1982 e il 1983, se ne parlava fra le righe ma mai ufficialmente perche’ la versione da tenere era quella del ricordo di Signa del Maresciallo Fiore (grande uomo d’Arma e molto spiritoso). Ho letto che qualcuno crede che invece non ci fu nessun anonimo ma (come dicono tanti vecchi inquirenti) il collegamento con Signa fu al cento per cento opera dei Carabinieri, ma non è vero perche’ le cose andarono come scrivo di seguito. Quando arrivò il giornale col biglietto si credette probabilmente di avere chiuso il caso perche’ l’assassino non poteva altro che essere uno degli amici o parenti del Mele e la roba dell’anonimo fu buttata via dopo pochi giorni perche’ si pensò non serviva piu’. Dell’Amico e altri decisero (questo probabilmente me lo disse Fiore stesso) di non rivelare la notizia del collegamento fatto grazie all’anonimo perche’ altrimenti i giornali avrebbero scritto di tutto e di più e, soprattutto, le segnalazioni anonime che facevano perdere tempo (per esempio quelle dei mitomani) sarebbero aumentate esponenzialmente una volta rivelato che una dritta anonima si era rivelata utile.
Credo che chi mandò quel messaggio anonimo era qualcuno che voleva dare un aiuto sincero alle indagini e non il mostro in persona. Saluti dal Brigadiere Ricci.

Ale ha scritto:
1) Hai mai sentito parlare di un appello fatto tramite il quotidiano La Nazione ad un certo “Cittadino Amico” che un forumista che si chiama De Gothia pensa si riferisse proprio al segnalatore anonimo di Signa?
In tal caso, non pensi invece che questo appello potesse riferirsi a qualcos’altro, tipo a colui il quale mandò dei messaggi anonimi con la storia della B di Babbo nell’autunno inverno ’81-’82? Eppure anche quelle erano lettere arrivate alla caserma di Borgo Ognissanti, ne parla anche Spezi nel suo libro dell’83…
2) Perché sia Dell’Amico, sia Tricomi, ma anche la Della Monica e Vigna non ammetterebbero questo episodio della segnalazione anonima dopo più di vent’anni se così fosse?
3) Chi sarebbe allora questo segnalatore anonimo?
4) Qual’è la tua idea in generale sul mostro?

Provo a rispondere alle tre domande per quello che so e che mi ricordo.
1)Ho letto il documento di De Gothia che sicuramente coglie nel segno riguardo alla prova dell’esistenza del messaggio anonimo anche se non condivido molte sue considerazioni personali riferite al possibile tranello che l’anonimo che portava a Signa aveva in mente. L’appello del 20/07/1982 sulla nazione si riferiva senza dubbio all’ignoto anonimo di Signa, quello non ci piove perche’ come già detto Fiore aveva parlato del giornale e il biglietto a tutta la caserma e forse a tutti i suoi amici e le voci girano in fretta. A quei tempi non c’era un cordinamento unico delle indagini, o meglio c’era ma -non so se mi spiego- ogni carabiniere o poliziotto era abbastanza libero di indagare per gli affari suoi perche’ il caso colpiva tutti molto. Fu sicuramente uno fra le varie decine di forze dell’ordine che sapevano dell’anonimo ad avere l’idea di individuare il mittente di Signa provando a lanciare quella specie di appello sulla nazione. Non so dire chi fu (magari non era neanche uno di Borgo Ognissanti) ma non ci voleva una potenza e un abilità speciale per contattare un giornalista proponendogli la cosa. Credo anche che questo appello passò abbastanza inosservato io infatti nel 1982 neanche lo notai. Quello che ricordo bene fu che da fine luglio 1982 tutti cercarono il più possibile di tenere riservato il modo con cui si era arrivati a Signa. I motivi li ho già scritti nel mio intervento precedente e inoltre c’era una nuova fase d’indagine che stava per partire, cioè la pista sarda che fu indagata e seguita il più possibile in silenzio almeno fino alla notizia dell’arresto del Francesco Vinci.
Le lettere della b sono una cosa diversa di qualche mese prima. Erano delle lettere di circa sei mesi prima il collegamento con Signa dove si diceva che il mostro scegleva i posti dove uccidere seguendo la parola babbo, ma quello che mandò quelle lettere era un mitomane perche’ già allora la cosa non tornava e non venne presa sul serio dal segnalarla come appello sul giornale. Se le b di Borgo e Baccaiano potevano starci non ci stava la a di Arrigo, perché il posto era Mosciano e Arrigo era solo la via, Via dell’Arrigo appunto. L’arma non è quella che si racconta in certe barzellette e già allora si capì che mescolando le località, le vie e i comuni si potevano formare infinite parole. Era un periodo quello dove arrivavano decine di lettere anonime al giorno credo che un fine settimana ne arrivarono addirittura 57. Molte di quelle lettere erano sicuramente piu’ interessanti di quelle del babbo, se queste sono rimaste nella memoria è solo per il libro dello Spezi. Inoltre se l’appello del 20/07/1982 si riferiva all’autore della b di babbo quell’appello doveva contenere almeno un riferimento temporale di sei mesi prima, altrimenti quello della b di babbo non poteva capire che si voleva entrare in contatto con lui. Sicuramente dunque l’appello sul giornale fu un primo tentativo senza seguito di individuare l’anonimo che segnalò Signa.
2)Dopo tanti anni si tende a dire la versione che si è ripetuto di più ma che non necessariamente è quella vera soprattutto perché si parla di stimati professionisti che quando non dicono esattamente come andò la vicenda lo fanno a fin di bene. Comunque Dell’Amico, Tricomi, Vigna e la Della Monica sono quattro persone che hanno avuto un ruolo diverso in questa storia e credo sia utile dire le differenze di ruolo di queste persone. Dell’Amico per il suo ruolo primario nell’Arma che indagava decise in accordo con il giudice Tricomi di dare un ufficialità al collegamento con Signa. Una volta distrutta ogni traccia del collegamento anonimo (forse fu un errore ma con il senno del poi è troppo facile a dirsi) questo è come se non fosse mai esistito dunque sarebbe poco saggio ad anni di distanza dire che ci fu l’anonimo quando niente può più provarlo. I giornali che hanno pubblicato per anni la notizia del messaggio anonimo fin dal 1982 non sono mai stati smentiti dagli inquirenti come anche i resoconti di Spezi nei suoi libri. Proprio nel primo libro dello Spezi, quello del 1983, gli fu detto di puntare su un altra segnalazione anonima meno rilevante come quella di babbo perché rivelare dell’anonimo di Signa con la pista sarda in pieno corso poteva essere un azzardo. Insomma a volte il silenzio è un segno di assenzo e chi vuole capire capisca.
Vigna e la Della Monica hanno conoscenza dell’anonimo di Signa solo per ciò che gli ha riferito l’Arma ed è quindi inevitabile che la loro versione dei fatti sia quella della scoperta interna all’Arma ad opera di Fiore.
Un pm serio come le persone in questione giudica ciò che sta agli atti e non deve interessarsi ad altro.
3)Penso qualcuno dell’Arma o della Polizia che non si occupava del mostro ma seguiva lo stesso la vicenda per passione o per dare un aiuto e poiche’ aveva scoperto che quello di Signa ricordava i delitti del mostro voleva aiutare le indagini. Qualcuno che magari prestava servizio in un altra provincia toscana non di competenza e voleva dare un aiuto senza mettersi in mostra.
4)Il delitto del 1968 è stato commesso da più persone almeno 4 o 5 senza volontà maniacali. Fra queste persone c’è anche il futuro mostro ma preferisco non aggiungere altro.

Henry62 ha scritto:
Buongiorno,
mi unisco alle domande di Ale ma vorrei aggiungere: le sembrerebbe una prassi normale, come brigadiere dell’Arma, “buttare” una segnalazione anonima che si è rivelata corretta e veritiera?
Come sarebbe arrivato il biglietto in caserma?
Era in una busta affrancata? Spedita da dove e indirizzata a chi?

Non credo si può parlare di prassi perche’ trovare una lettera anonima utile su dei delitti in serie è una situazione che non era mai capitata prima in italia e forse non è più capitata neanche dopo. Essendo un eccezione i più influenti decisero che una volta scoperto di Signa il giornale e il messaggio non servivano più a prescindere dalle future verifiche. So che oggi sembrerà un grave errore ma bisogna entrare nella mentalità di quel periodo. Bisogna poi tenere presente che il Francesco Vinci viene incarcerato verso metà agosto 1982 e senza l’accusa formale di essere il mostro. Quello che voglio dire è che si capi’ subito che quella lettera poteva essere decisiva ma non si comprese bene quale poteva essere il suo valore materiale una volta che l’indagine si concentrò interamente sui sardi delle famiglie Mele e Vinci o una volta finita l’indagine sulla pista sarda.
Il giornale del 1968 con il biglietto spillato e scritto a macchina da scrivere era dentro una busta francobollata senza mittente ma con destinatario il nucleo dell’Arma di Borgo Ognissanti. Non penso si è mai verificato da dove proveniva, credo che una verifica del genere si fece solo per il pezzo di seno inviato alla Della Monica.

7 Novembre 1982 Il ricordo del Brigadiere Ricci

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