Il 9 novembre 1982 Francesco Vinci fu interrogato per 4 ore dai magistrati Silvia della Monica, Adolfo Izzo, Pier Luigi Vigna e Vincenzo Tricomi.  Durante l’interrogatorio a  Francesco Vinci gli furono elencati i motivi relativi al suo ordine di cattura. Questi consistevano in: La credibilità di Stefano Mele di aver agito con un complice, il fatto che lo stesso Mele continuasse ad accusarlo dopo aver scontato la sua pena, il suo alibi non veritiero rispetto all’omicidio del 1968, il fatto che possedesse una pistola, il fatto che la moglie abbia chiesto perdono durante il funerale di Antonio Lo Bianco, il suo tentativo di fuggire espatriando, le sue minacce sia a Barbara Locci che al Lo Bianco.

Vinci negò ogni circostanza e aggiunse: “Io non ho commesso l’omicidio. Io non so spiegarmi il perchè il Mele insista nelle accuse nei miei confronti. Posso ipotizzare che qualcuno abbia indotto il Mele a partecipare all’omicidio e poi nel contempo ad accusarmi per vendicarsi nei miei confronti“.

9 Novembre 1982 Interrogatorio di Francesco Vinci

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