Il 27 gennaio 1984 viene interrogato dal Giudice Istruttore Adolfo Izzo il Piero Mucciarini che si dichiarava estraneo alle accuse addebitate nel mandato di arresto del 26 gennaio 1984. Dichiarava inoltre: “In questi giorni mi sono posto il problema del veicolo. Stefano dice che si andò a commettere il delitto con la vettura ma nessuno di noi tre aveva la vettura e la patente. Perciò due sono le cose: ragioniamo o vi era uno al mio posto o vi era una persona che guidava la macchina. L’altro mio cognato che allora aveva 25 anni all’incirca, era un giovane molto serio, che aveva lavorato con Giovanni, alla segnaletica del Giuntini, aveva macchina e patente e precisamente una Prinz N.S.U.. Io credo che Giovanni avesse più confidenza con lui che con me che ero un ubriacone. Pero Marcello non lo farei capace“.
Il riferimento è a Marcello Chiaramonti, suo cognato.
Estratto dalla sentenza Rotella.