Interrogato Piero Mucciarini affermava che secondo lui Giovanni Mele cercava di affibbiargli colpe non sue mettendo in testa a Stefano Mele certe idee e il biglietto ritrovato (16 gennaio 1984) dove era scritto “zio Pieto” era un chiaro intento di coinvolgerlo direttamente.
“… io ho sempre saputo che in casa il bambino aveva fatto il nome di Piero, insomma il mio. Il babbo della Daniela sono io…“.
Il Mucciarini dice che le stesse pressioni della zia Maria presso il nipote, allorché gli diceva di dire di non ricordar nulla, fossero controproducenti nei suoi confronti.
Mucciarini ha sostenuto, nonostante gli si dicesse che il ragazzo affermava ora di non ricordare, che Natale lo accusava anche dopo la riapertura delle indagini. Anzi ha affermato di non credere che il ragazzo non ricordasse cosa o chi aveva visto a 7 anni. Con la qual cosa bisognava intendere, che se lo accusava anche da adulto lo facesse per astio nei suoi confronti.
Analogamente, sostiene che una volta, al mare, sorprese sua moglie Antonietta e la sorella Teresa a parlare di ‘Barbara’ e zittirsi al suo sopraggiungere. Mucciarini ne deduce che le donne di casa Mele ‘sanno’, così come gli ha fatto capire anche Natalino la sera della riapertura delle indagini. I Mele sarebbero custodi di una verità a lui ignota.
Afferma: “La mia opinione è che… Stefano Mele abbia detto in parte la verità… è manovrato. I fatti oggi mi fanno dire che sia stato Giovanni Mele a manovrarlo… contro di me“.
Egli afferma: “La mia opinione è che… Stefano Mele abbia detto in parte la verità… è manovrato. I fatti oggi mi fanno dire che sia stato Giovanni Mele a manovrarlo… contro di me“.
Invitato a leggere il biglietto, non si sposta dalla sua posizione, e saggia lui il giudice che lo interroga: “… vedendo un Pieto… non mi viene… Non so ora… Io penso un riferimento alla mia persona… — L’ufficio invita a pensare se non ricordi qualcun altro il cui nome possa essere richiamato dal termine PIETO — Che voglia riferirsi a Pietro Locci?… Qui è un nome sbandato… Io penso che Pietro Locci se voleva fare una cosa non si sarebbe mischiato con Giovanni… credo… D.R. Voglio dire che Pietro Locci il delitto lo avrebbe fatto da sé. Sono due famiglie distinte. Lo avrebbe fatto da sé. D.R… Oggi si vede delle cose che non ci si può meravigliare di nulla… come convincimento mio, Pietro Locci non lo fo’ capace di fare questo delitto… Poi nella vita si vedono cose…“
Una volta stabilito che il biglietto indica (e ha ribadito lo stesso Giovanni Mele) Pietro Locci, ed aver affermato ancora: “Giovanni vuole coinvolgermi me“, facendogli l’ufficio osservare che se il biglietto indica Pietro Locci non può coinvolgere lui, dichiara: “Lei pensa che faceva per scagionare me?” — L’ufficio: “Cosa pensa Lei?” — E Mucciarini, costretto a tirare le conclusioni: “…Questo è stato scritto nel 1982?” — l’ufficio: “Sì” — “…Questo sarebbe un fatto di scagionamento a me.
Questa è la mia opinione… Questo per quello che posso capire… Le certezze non esistono“.
Estratto dalla sentenza Rotella.