La signora Tiziana, Presso i Carabinieri di Vicchio, dichiara: “Sabato 14 luglio us., mi trovavo lungo la riva del fiume Sieve, quando la mia attenzione è stata richiamata dalla vista di un individuo che stranamente dalla strada Sagginalese dietro un cespuglio guardava in basso le persone che prendevano il sole o pescavano. Fui richiamata in quanto la persona era molto distinta. E mi sembrava strano la posizione e il modo in cui guardava in basso il fiume. Ad un certo punto io e i presenti abbiamo sentito un rumore. Come di smottamento di terreno, abbiamo guardato in alto, dove stava dove avevamo notato lo strano individuo, e abbiamo notato un grosso sasso stava rotolando giù per la scarpata. L’individuo accortosi che tutte le persone guardavano nella sua direzione, si allontanava repentinamente da dietro le frasche.
Come ho già detto l’individuo che ho notato era alto 1.80 cm., corporatura robusta, meglio prestante, capelli corti con riga sul lato sinistro, leggermente stempiato. Non portava occhiali aveva il viso piuttosto ovale, anzi leggermente ovale. Ritengo che la sua età si aggirasse sui 40/45 anni. Tengo a precisare che ho visto la persona dal basso verso l’alto, il che comportava una certa distorsione della figura. Questa persona, ricordo ancora, era vestita con pantaloni chiari. Forse beige o grigio chiari, portava una camicia parzialmente sbottonata e non so precisare se avesse avuto le maniche rimboccate o se aveva le maniche corte, di colore bianco. Ritengo che il colore dei suoi capelli fosse sul castano chiaro, ma non escludo la gradazione dal biondo o al rossiccio.
Il luogo dove ho notato la persona dista dal luogo del delitto pochi metri, circa 10 dall’imbocco della stradina. Noi eravamo messi in acqua all’altezza dove termina la stradina che dalla Sagginalese porta al fiume Sieve. Devo dire che ero sola in acqua con una sdraio e gli altri miei familiari che erano venuti con me al fiume erano a pescare, quindi non so dire se l’avessimo visto o meno; anche perchè loro erano molto più distanti dalla stradina che scende al fiume, più a monte del fiume. Gli altri bagnanti presenti al momento sul posto non erano miei conoscenti che in quel momento prendevano il sole proprio ai piedi della scarpata stessa. Fatto ancora più strano è che la persona, ripeto molto distinta, dall’apparenza un professionista, al momento del fatto si fosse allontanata repentinamente senza guardare dove andasse a finire il sasso, ne chiedere minimamente scusa, come avrebbe fatto una persona normale.”
Ancora lo stesso personaggio descritto nelle testimonianze di Baldo Bardazzi del 1 agosto 1984 e di Manuela Bazzi del 2 agosto 1984, un personaggio che non solo pedinava Pia, ma studiava anche la zona dove poi sarebbe avvenuto il duplice omicidio.