Il 6 (NdR: giorno incerto) Agosto 1984 Rilascia testimonianza Bruna Romana Fusaroli.

NdR: Disponiamo solo della trascrizione dell’intero verbale, non potendo confrontare la trascrizione con il verbale potrebbe contenere errori:

Verso le ore 8.30 del 29.07.1984, unitamente a Parisi Giuliano e la moglie Pasquini Marisa ed anche a un mio nipote Fusaroli Stefano, siamo partiti con l’auto Ritmo di mia proprietà e ci siamo portati a Cesena ove io ho la madre, fratelli e sorelle. A Cesena ci siamo fermati fino alle ore 21.00, dopo di che siamo ripartiti per Vicchio. Verso le ore 20.30 ho telefonato da Cesena verso la mia abitazione a Vicchio e a rispondermi è stato mio figlio Claudio, al quale ho chiesto se erano assieme all’altro fratello di nome Sauro; Claudio ha risposto che erano assieme.

Io ho chiesto ancora cosa avrebbero fatto in serata, cioè se uscivano o restavano a casa, Claudio mi rispose che sarebbe rimasti in casa, mentre mi disse che Sauro sarebbe uscito nuovamente. Io gli feci come al solito le raccomandazioni di non fare tardi e che per le 22.30 doveva essere a casa, in quanto io sarei tornata verso quell’ora e volevo trovarlo in casa. Sauro mi disse di stare tranquilla, che non avrebbe fatto tardi, dopo di questo io attaccai il telefono. Sono arrivata a Vicchio vero le ore 22.45, mi sono portata verso la mia abitazione ed ho trovato solo mio figlio Sauro che stava guardando la televisione ed appena mi ha visto mi ha detto che Claudio non era in casa. Io alle parole di Sauro non ho creduto in quanto è un ragazzo giocherellone e mi sono portata nella camera di Claudio per verificare quanto asserito da Sauro. In camera non vi era nessuno, ho chiesto a Sauro se sapeva dove fosse andato il fratello e questo mi ha risposto di non sapere nulla in quanto quando lui era uscito, Claudio era rimasto in casa. Claudio aveva detto al fratello che lo avrebbe aspettato in casa per vedere insieme le Olimpiadi in televisione. A questo punto si suppose che fosse uscito, ma per Claudio non era cosa normale rientrare dopo le 22.30, anche perché sapeva che io rientravo a quell’ora. Per questo fatto si fecero circa le ore 23.00, io mi sono agitata e non facevo altro che affacciarmi alla finestra per vedere se Claudio tornava. Una volta mentre mi stavo affacciando notai la mamma della fidanzata di Claudio che era in piazza. Questo mi confermò che neanche la Pia era rientrata. Uscii di casa per poter parlare con la signora e mentre stavo scendendo le scale incontrai la signora alla quale domandai se lei sapeva se i ragazzi erano usciti insieme. La signora confermò che erano usciti verso le ore 21.00, anzi la Pia era uscita di casa verso le ore 21.00 e disse alla madre che arrivata in piazza disse alla madre che avrebbe chiamato Claudio e poi sarebbero andati a fare una giratina. La signora mi disse anche che la Pia al massimo alle 22.30 sarebbero tornati a casa. Voglio precisare che quando ho visto la madre della Pia erano circa le 23.30. Nel parlare non facevamo altro che dire che il loro mancato rientro non era normale e cominciammo a preoccuparci. Per circa mezzora siamo state nella mia abitazione con la preoccupazione ed anche la speranza che avesse suonato il telefono per poter ricevere qualche notizia, ciò non successe.

Affacciandomi alla finestra vidi arrivare un ragazzo, Parigi Andrea, che abita nello stesso stabile e chiamatolo lo invitai a fermarsi da me; questi venne in casa e unicamente a lui si iniziò a pensare a cosa si dovesse fare.
Parigi consigliò di telefonare ai carabinieri per vedere se era successo qualche incidente, poi all’ospedale di Lugo e successivamente a Borgo San Lorenzo.
Gli ospedali risposero che dopo le ore 21.00 non era stata ricoverata alcuna persona. Questo fu confermato dai carabinieri, i quali dissero che no vi erano stati incidenti. Voglio precisare che telefonammo prima ai carabinieri, successivamente agli ospedali e ricevuta risposta negativa ritelefonammo ai carabinieri dalla Centrale Operativa dove c’era un carabiniere che Parigi conosceva benissimo al quale si raccomandò se poteva fare qualcosa per poter rintracciare Claudio e Pia. Il carabiniere rispose subito che avrebbe rintracciato l’auto dei carabinieri che era fuori e l’avrebbe mandata in zona. io continuavo sempre ad affacciarmi alla finestra e una volta affacciatami vidi di sotto dei ragazzi che conoscevo benissimo, precisamente Cantini Andrea, Del Rio Giuliano e Serritella Carmine; subito li chiamai affinché si fossero portati davanti alla mia porta, perché volevo parlare con loro. Questi ragazzi furono premurosi e si portarono subito davanti alla mia porta. Spiegai loro i fatti e pregai loro affinché fossero andati in giro per le campagne limitrofe a Vicchio per poter trovare sia Claudio che Pia. Questi ragazzi partirono immediatamente e cominciarono a girare per le strade limitrofe; io li mandai per quelle strade perché pensavo che avessero fatto qualche incidente stradale e fossero rimasti in macchina intrappolati senza poter uscire. Successivamente a questi ragazzi si unirono altre persone e cominciarono a perlustrare tutte le zone limitrofe a Vicchio. Le ricerche furono per tutti negative; a questo punto alle ore 3.00 del 30.07.1984 telefonai a Becherini Piero, di Dicomano, mio ex dipendente, vestitosi, prese la macchina e si mise alla ricerca di Claudio.

Verso le ore 3.15 telefonai ad un altro mio ex dipendente, Tortoli Renzo, di Sagginale, il quale si mise anche lui alla ricerca dei ragazzi.
Telefonai anche al CRS di Borgo San Lorenzo, i quali risposero che si sarebbero messi anche loro a disposizione per poter trovare i ragazzi.

Sono venuta a conoscenza del ritrovamento dei ragazzi verso le ore 4.00 circa, da Treoni Giovanni, il quale ci disse di farci coraggio, tutte e due, cioè a me e alla mamma di Pia. Non so dopo quanto tempo, ma lo stesso Treoni ci disse che non era stato un incidente bensì il mostro.

Per quello che a me risulta Claudio in casa non ha mai bevuto birra e tantomeno il vino, anzi il vino qualche volta lo assaggiava, ma lo rifiutava.

Lui non ha mai bevuto alcolici e non ha mai assaggiato il caffè; durante i pasti beveva solo acqua fatta con le bustine. Non so dire quello che Claudio ha fatto il pomeriggio di domenica, in quando come detto prima sono partita alle ore 8.30 e sono tornata alle 22.45. Sono sicura comunque che il pranzo lo hanno consumato assieme a Sauro dalla nonna, che abita a Vicchio in viale Beato Angelico. Per il mangiare era un pò schizzinoso, comunque quello che veniva preparato lui lo mangiava lo stesso.

Non ho altro da aggiungere e in fede mi sottoscrivo.

6 Agosto 1984 Testimonianza di Bruna Romana Fusaroli

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