Vincenzo Parisi Nasce a Matera il 30 ottobre 1930.
Si laurea in giurisprudenza e scienze politiche ed entra a far parte dei ruoli dell’Amministrazione dell’Interno nel 1951. Svolge funzioni operative in alcune questure importanti.
Negli anni ’60 è richiamato al Viminale dove gli vengono affidati incarichi delicati, quale ad esempio la distruzione dei fascicoli del casellario politico redatti nel dopoguerra.
Istituisce l’Ufficio organizzazione e metodo della direzione generale e di Pubblica Sicurezza, varando anche una serie di riforme.
Nel 1980 è alla vice direzione del Sisde e dopo lo scandalo P2 assume di fatto la carica di direttore del servizio civile, incarico formalizzato nel 1984 insieme alla sua nomina a prefetto.
Il 2 febbraio 1987 è nominato capo della Polizia dall’allora ministro dell’Interno Luigi Scalfaro.
Nei primi anni del mandato crea e rafforza le strutture interforze: Interpol, Servizio centrale antidroga e Dia.
Istituisce il nucleo centrale anticrimine (oggi Servizio Centrale Operativo) per le indagini sulla mafia e sulla criminalità economica. Tra i successi investigativi l’arresto del boss mafioso Nitto Santapaola.
Lavora con sei ministri dell’Interno e durante il suo incarico l’Italia vive alcune delle pagine più dolorose della storia recente, con i feroci attacchi della mafia alle istituzioni attraverso le stragi Falcone e Borsellino, in cui persero la vita anche i poliziotti delle loro scorte. Ma anche le autobombe per gli attentati di Firenze, Milano e Roma che uccisero dieci persone, ferendone 95 e causando anche ingenti danni al patrimonio artistico e religioso.
Cessa dal suo incarico il 31 agosto 1994.
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