Il 13 Ottobre 1984, nella notte fra sabato e domenica, viene assassinata Luisa Meoni, prostituta di 46 anni dedita all’alcool.

La Meoni era originaria di Lastra a Signa, dove era nata il 15 giugno 1938.

Viene soffocata all’interno del suo appartamento, sito in via della Chiesa 42 al primo piano.

L’appartamento era composto di due stanze, cucina (sulla sinistra del corridoio) e camera (sulla destra del corridoio), entrambe le stanze con le finestre che affacciano su via della Chiesa. La Meoni viveva in questo appartamento da 20 anni e lo usava anche per ricevere i clienti su appuntamento.

In cucina è stato ritrovato il residuo di un pasto probabilmente consumato da tre persone data la presenza di tre bicchieri, forse gli assassini erano più di uno e ben conosciuti dalla Meoni.

Il corpo è ritrovato verso le 11.30 del giorno 14 ottobre da Adriana Semplicini, che si occupava delle pulizie nell’appartamento, a telefonare ai Carabinieri è il marito della donna Lando Lambardi.

Luisa Meoni era nata a Lastra a Signa il 15 giugno del 1938 era sposata con Mario B. ed aveva una figlia di 11 anni.

La donna fu ritrovata nella camera da letto sotto la finestra, fra letto ed armadio. Si presentava vestita con gonna, maglioncino, calze e mutande. La posizione era supina e le mani trattenute dall’aver annodato le maniche del maglioncino di lana. Risultavano legate anche le caviglie.

L’assassino l’aveva uccisa soffocandola mediante del cotone rinchiuso in più giri di garza introdotto sia nella bocca che e nel naso. Nessuna traccia di violenza sessuale ne furono rubati denaro e preziosi, anche se tutti i cassetti erano stati aperti alla ricerca di qualcosa. Si suppone che l’omicidio sia avvenuto intorno alla mezzanotte.

I vicini, in particolare Adriana Fligor (dal rapporto Torrisi), inquilina del piano superiore, raccontano che la donna aveva paura di essere uccisa. La Fligor era stata raggiunta più volte dalla Meoni spaventata e più volte aveva sentito trambusto come se la picchiassero. Essa precisa che la Meoni era un tipo tranquillo, ma dedita all’alcol, tanto da essere soprannominata “Fernet”, e che nei momenti in cui era sotto l’effetto di tale sostanze, le aveva sentito pronunciare la seguente frase: “Tanto m’ammazza…“. La Fligor riporta di aver sentito un colpo, come se qualcuno fosse caduto dal letto, a circa mezzanotte e mezza poi più niente.

Il Procuratore che si occupò del caso fu Emma Buoncompagni.

Durante il sopralluogo furono repertate tre cartucce calibro 6.35 e una ricevuta fiscale emessa il 21 ottobre 1982 dalla ditta “P.I.C. Pronto Intervento Casa” il cui titolare era Salvatore Vinci. La ricevuta era stata rilasciata per un intervento notturno consistente nell’aprire la porta dell’appartamento passando, con una scala a gancio, dalla finestra. Un adesivo della ditta era anche applicato vicino al contatore della luce sito sul pianerottolo dell’abitazione.


14 Ottobre 1984 Delitto di Luisa Meoni
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