C’E’ UN ALTRO MANIACO CHE UCCIDE A FIRENZE?

FIRENZE (v. m.) – L’ha trovata la donna delle pulizie. Era distesa per terra, in camera, accanto al letto. Le braccia bloccate dalle maniche del golf annodate sul davanti, le vesti scomposte, un batuffolo di cotone in bocca che l’assassino aveva usato per soffocarla. Luisa Meoni, 46 anni, prostituta, sposata con una figlia, non è riuscita a chiedere aiuto. Da tempo aveva paura. Ai vicini diceva che qualcuno voleva ammazzarla. Per Firenze è un nuovo delitto misterioso. Luisa Meoni è la quarta prostituta che viene ammazzata nel tiro di due anni e nel capoluogo toscano si torna a parlare del maniaco, un folle che uccide senza pietà le “lucciole” fiorentine. Un pazzo che pare seguire le orme del mostro di Firenze che in sedici anni ha ucciso quattordici persone, sette coppie di giovani. La sequenza degli omicidi è cominciata nel febbraio del 1982 quando in via del Moro fu scoperto il cadavere di Giuliana Monciatti. Il primo delitto irrisolto. La donna era stata uccisa con sedici coltellate nel suo appartamento. L’assassino aveva simulato un furto ma in un cassetto c’ era ancora l’incasso della giornata. Dopo poco più di un anno toccò a Clelia Cuscito, anche lei uccisa nel suo appartamento, a coltellate e sgozzata. Il terzo omicidio è del mese di luglio: Giuseppina Bassi, detta Pinuccia, soffocata e strangolata nella sua abitazione. L’ultimo delitto è stato scoperto ieri mattina. Anche Luisa Meoni è stata assassinata nel suo appartamento, in via della Chiesa. Due sole stanze, camera e cucina, dove la prostituta riceveva i clienti su appuntamento. Il delitto forse risale alla mezzanotte dell’altra sera. L’omicida ha usato un batuffolo di cotone che ha infilato a forza nella bocca della donna. Tutti i cassetti dei mobili della camera erano aperti come se l’assassino avesse tentato una rapina.

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/14/un-altro-maniaco-che-uccide.html

14 Ottobre 1984 Stampa: La Repubblica – C’è un altro maniaco che uccide a Firenze?
Tag:                         

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *