Il 7 Maggio 1985 rilascia testimonianza Edoardo Bindi.
dichiarava: “prendo atto di quanto mi comunica. lo non sono in grado di stabilire chi abbia potuto avere interesse a calunniarmi affermando con una telefonata anonima che io potrei essere interessante alle indagini sul cosiddetto “Mostro” di Firenze in quanto tale anonimo mi ritiene per altro un “guardone” ed “omosessuale”. lo non sono mai stato un “guardone” ne mi ritengo un omosessuale. Chi ha voluto fare tale segnalazione credo che abbia voluto farmi uno scherzo di cattivo gusto… Fino a qualche anno fa ero colono ed avevo la disponibilità di un terreno sito in località “Giogoli” nel quale coltivavo le piante e seminavo qualche ortaggio ed in particolare allevavo conigli e galline. Per tale motivo, quando ero libero dal servizio, mi recavo in detto terreno per eseguire i lavori di cui prima ho parlato. Nelle vicinanze di detto appezzamento di terra era sita una villa di proprietà di un certo Martelli; sempre nelle vicinanze di detto terreno vi era una casa colonica affittata da un cittadino tedesco che conviveva, almeno credo, con una donna di nazionalità “svizzera”. AI riguardo posso dire che tale donna era solita fare qualche giro sulla bicicletta, nella zona, in costume da bagno…”
Dalla lettura dell’atto si evince che il Bindi era stato segnalato da una telefonata anonima (nella scheda di Martelli Guido si parla invece di lettera anonima) e che lo stesso aveva riferito notizie sulla donna svizzera, evidentemente anche questa oggetto della segnalazione. Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 121 122