Il 21 giugno 1985 fu sentita nuovamente Ada Pierini. Questa una trascrizione parziale.
Nell’occasione ribadì i comportamenti violenti di Salvatore Vinci, le perversioni sessuali aggiungendo anche una minaccia mediante una pistola e lo sfruttamento della prostituzione. Il suo racconto però non sembrò sincero agli inquirenti tanto che alla fin fine la Pierini ritrattò confermando però la minaccia con la pistola, affermando che Salvatore nascondeva la pistola sotto una mattonella in camera da letto. Questo dato indusse gli inquirenti a programmare una nuova perquisizione in casa di Salvatore Vinci.
La PIERINI, poi, passa a raccontare alcuni episodi sospetti, verificatisi nottetempo tra il VINCI ed il gruppo dei suoi amici, diretti a ripulire qualche appartamento, approfittando della possibilità offertagli dalla sua ditta, la P.I.C. (Pronto Intervento Casa), di poter studiare gli appartamenti durante gli interventi e così procurarsi la copia delle chiavi. La stessa, infine, a specifica domanda, passa a descrivere una serie di magliette con i relativi colori e disegni, indossate dal VINCI, di cui: due con strisce oblique di diversi colori; una a sfondo bleu con delle righe orizzontali solo sul davanti, nella parte superiore della spalla sinistra; una a fondo rosso mattone scuro con delle strisce chiare sul davanti, di color beige nocciola.