Il giorno 26 giugno 1985, nel pomeriggio, dato che la perquisizione del 26 giugno 1985 a casa di Salvatore Vinci aveva dato esito negativo, viene nuovamente convocata Ada Pierini. La Perini messa al corrente che non vi era stato esito positivo per l’arma e le magliette ribadisce che quanto asserito nella sua testimonianza del 21 giugno 1985 è vero sia per il nascondiglio visto sotto la mattonella che per le magliette che evidentemente il Vinci se ne deve essere disfatto, anzi ribadisce che il Vinci aveva l’abitudine di indossare le magliette durante la settimana e le camicie i giorni festivi. Fattole presente che le mattonelle trovate in camera sono diverse da quelle descritte da lei essa si giustifica affermando che evidentemente il pavimento è stato rifatto dopo la sua
partenza da quella casa.
Vedi Rapporto Torrisi del 22 aprile 1986.