Il 2 luglio 1985 viene ascoltata nuovamente la Signora Ada Pierini, presso la Casa Circondariale di Sollicciano. La Perini riferisce al magistrato di aver detto delle bugie nei confronti di Salvatore Vinci, ma anche delle verità. Le bugie riguardano solo la storia della pistola, e che il resto è tutta verità. La stessa si giustifica asserendo di essersi voluta vendicare del Vinci Salvatore, per tutto il male che le ha fatto nel periodo della sua convivenza ed anche successivamente, in quanto non è stata in grado di liberarsi dell’uomo, se non allontanandosi da Firenze. La Pierini, inoltre, conferma tutte le sue esperienze sessuali. A specifica domanda afferma che il Vinci Salvatore usa la mano destra per inforcare il cucchiaio, il coltello, la forchetta, quando mangia, e così pure quando usa, nei suoi momenti di lavoro, il mazzuolo, il flessibile.
Vedi Rapporto Torrisi del 22 aprile 1986.