Il duplice delitto di scopeti del Settembre del 1985 viene ufficialmente dichiarato avvenuto nel giorno domenica 8.

La coppia che si ferma alla piazzola di Scopeti è di origine francese si tratta di Nadine Mauriot (36 anni) e Jean Michel Kraveichvili (25 anni). Il fatto di provenire dalla Francia rende molto difficoltoso stabilire i loro movimenti nei giorni precedenti al duplice omicidio.

La venuta in Italia di Nadine e Jean Michel aveva finalità di lavoro e nel frattempo di piccola vacanza: sembra infatti che lo scopo sia raggiungere la fiera campionaria di Bologna che resterà aperta dal 6 al 9 settembre 1985.

Partono il giorno 4 settembre da Montbeliard con la Volkswagen Golf bianca di Nadine e raggiungono in tarda mattinata Milano.

Sia il loro percorso stradale, che la data del loro omicidio, lascia molte incertezze ed è ancora oggi è fortemente discusso fra studiosi ed appassionati del caso.

Affrontiamo in questo articolo il loro probabile percorso considerando sia una parte documentale disponibile sia una parte testimoniale disponibile. Si creano due versioni l’una e l’altra sono però in netta contraddizione indicando due percorsi diversi effettuati dai ragazzi francesi.

Questa è la prima versione.

Dall’analisi dei due scontrini autostradali, che sono pubblicati sul libro “Delitto degli Scopeti. Giustizia mancatadell’Avv. Vieri Adriani, si vede che questi sono riferiti ad un ingresso in autostrada alla barriera di Milano Ovest (n. casello 201) e ad una uscita a Binasco (n. casello 202), con un pedaggio di 1000 lire. Il secondo ad un’entrata a Casei Gerola (n. casello 205) ed un’uscita a Rapallo (n° casello 263), con un pedaggio 6.550 lire. (Vedi QUI)

Entrambi riportano il 247esimo giorno dell’anno che corrisponde a mercoledì 4 settembre 1985. Leggendo sempre sul libro dell’Avv. Adriani vengono riportati altri due scontrini di consumazioni sia presso il Coki Bar in via Matteotti 50 (ancora esistente) sia al Charlie Bar in Via Crema al n°4 (ancora esistente).

Esaminando su maps il possibile percorso fatto vediamo due possibili tragitti da Montbeliard a Milano. Via Berna o via Lucerna (E92). Questo secondo il più probabile e veloce.

Un fatto che salta all’occhio è la deviazione verso Milano. Infatti se lo scopo era raggiungere Bologna essendo sulla E92 potevano proseguire sulla A8 fino a Bologna.

La fiera campionaria che dovevano, probabilmente, raggiungere cominciava però il venerdì 6 settembre 1985, quindi erano in netto anticipo. Probabilmente hanno deciso di approfittare del tempo disponibile per allungare la strada e forse fermarsi in qualche altra fabbrica o magazzino di scarpe.

Per raggiungere Milano sono probabilmente usciti dalla E92 e sono entrati sulla A50, una deviazione che aveva lo scopo di far raggiungere l’area di Milano corrispondente al Bar Charlie. Questa deviazione deve avere una spiegazione. Potrebbe trattarsi di una necessità dettata dal fatto che nell’area intorno al Bar Charlie dovevano fare qualcosa. Magari visitare una fabbrica di scarpe o parlare con qualcuno.

Cercando attorno al suddetto Bar abbiamo trovato proprio in Via Crema al n°15 un’azienda che confeziona scarpe, la “Primafila Milano, attiva ancora oggi.

Questo il percorso sino a questo punto.

Conducendo un’altra ricerca troviamo che il Coki Bar è ancora esistente in via Matteotti 50 a Binasco, combinazione nella stessa via abbiamo trovato che esisteva un Calzolaio molto rinomato per le calzature da uomo di nome Favalli Enzo che ormai deve aver cessato la sua attività. Ha quindi senso che proseguendo il loro viaggio siano rimontati in autostrada alla Barriera di Milano Ovest (n. casello 201) per raggiungere Binasco (n. casello 202) percorrendo un brevissimo tratto dell’A7.

Una bella combinazione la presenza di due aziende produttrici di scarpe addirittura nella stessa via dove i due francesi hanno consumato in dei bar? Forse non è una combinazione.

Da Binasco i due francesi accedono nuovamente all’autostrada a Casei Gerola (n. casello 205). Questo significa che devono aver percorso da Binasco a Casei Gerola un tratto di strada statale. Sembra assurdo non aver ripreso l’autostrada a Binasco quando per il tratto precedente, molto breve, l’avevano utilizzata. I due caselli fra Binasco e Casei Gerola distano 42.7 km. e 28 minuti di percorrenza in autostrada, mentre facendo strada normale la più diretta conta 50.3 km. e 59 minuti di percorrenza. Se hanno scelto la strada normale era probabilmente per visitare un altro negozio o fabbrica di scarpe. Oppure in alternativa manca uno scontrino autostradale che indichi che i due francesi sono rimontati in autostrada a Binasco e usciti a Casei Gerola per poi rimontare in autostrada nuovamente a Casei Gerola.

Lungo il percorso abbiamo trovato alcuni posti che magari potevano attrarre l’attenzione dei due francesi. Il Walter Shoes Design Sas di Rudolph Alessio & C. in Via Roma 98 a Gropello Cairoli PV, Sorelle Taschieri Di Taschieri Annalisa & C. Snc in Via Borgo S. Siro 56 a Garlasco PVCaterina Campanini in Viale Cesare Battisti 34 a Pavia PV.

Un’altra azienda molto famosa ce la segnala Aldo Villagrossi, si trova a Vigevano e si tratta dello spaccio aziendale della Moreschi, azienda presente allora ed ancora oggi in Via Cararola, 69, 27029 Vigevano PV.

Questa la distanza attraverso le strade statali di tutte e quattro le attività di calzaturificio.

I due sono poi usciti dall’autostrada a Rapallo (n° casello 263). Da questo punto non ci sono più scontrini autostradali e quindi si può supporre che sia stata percorsa strada normale.

Questo quindi il percorso più probabile sino a questo punto.

Disponiamo di un elenco di scontrini, sembra recuperati dalla borsa di Nadine, che sono elencati su un verbale dei Carabinieri. In realtà è piuttosto sfuocato nella parte superiore, si legge davvero male l’intestazione e non si vede nessun numero di protocollo. Questi scontrini sono rilasciati da attività commerciali per acquisti fatti dalla coppia. Il loro esame permette di individuare in quali luoghi si sono fermati i due giovani francesi.

Evidentemente Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili devono aver dormito dopo essere usciti dall’autostrada a Rapallo. Più volte è stato detto che Nadine conservava gli scontrini autostradali e delle spese sostenute per poterli detrarre dalle tasse come viaggio di lavoro, e che era molto precisa in questo. Nella realtà si potrebbe sostenere il contrario in termine di precisione e di conservazione, dato che questi scontrini sono piuttosto frammentati mancando sia alcuni di quelli autostradali e tanti relativamente a colazioni, pranzi e cene.

Uno scontrino riporta in data 5 settembre 1985 per una visita alla Macelleria Biagi Roberto, un locale che esiste ancora oggi anche se è diventato più una pizzicheria e si trova in  Via Duca D’Aosta 2, a Forte dei Marmi. Sempre a Forte dei Marmi  in data 5 settembre 1985 vengono registrati altri acquisti, uno presso la Parmigiani s.r.l. azienda ancora esistente in via Giuseppe Mazzini 9. In seguito vengono acquisiti ben cinque scontrini, dal registrato 31 al 36, presso la ditta Nardini Daniele e Roberta & C. s.r.l. azienda non individuabile oggi.

Poi si trovano in elenco due scontrini in data 6 settembre 1985. Uno identifica il ristorante La Terrazza a Tirrenia, un locale che esiste ancora oggi in Viale del Tirreno 313. Sempre sul libro di Adriani si legge che presso La Terrazza i due francesi consumarono 5 briosce un tè e un caffè. L’altro è di un ristorante a Pisa, Tavola Calda Scarpelli, che oggi esiste come Pizzeria da Cassio e si trova in piazza Cavallotti 14. Sembrerebbe quindi che presso La Terrazza si sia consumata una colazione dopo aver dormito in zona. Ciò che appare strano è che da Tirrenia i due siano tornati indietro a Pisa, dove consumano il pasto presso la Tavola calda Scarpelli, quando la logica, se avessero voluto visitare Pisa, sarebbe stata quella di fermarsi prima direttamente a Pisa senza raggiungere Tirrenia, considerando che poi si sarebbero diretti verso Firenze. Questo appare perlomeno strano.

Questo il loro percorso.

A questo punto i due francesi devono aver piegato verso l’entroterra per raggiungere San Casciano e la piazzola di Scopeti. Dato che la FI-PI-LI non esisteva ancora se non per un semplice tratto da Empoli a Montelupo Fiorentino devono necessariamente aver percorso la SS67, all’epoca SP67. Quindi percorrono tutti i paesi che incontrano lungo la provinciale sino a Ginestra Fiorentina dove imboccano la SP12. Passano da Cerbaia dove si svolgeva la festa dell’unità e dove poi torneranno a mangiare. Questo il percorso sino a Cerbaia che maps indica di 76 km. con una percorrenza di 1 ora e 53 minuti. Forse all’epoca un pochino più veloce dato il minor traffico, ma i paesi da attraversare e i semafori a cui fermarsi c’erano anche allora, potrà scendere a 1 ora e 40 minuti, ma non sotto questo tempo.

A questo punto diventa davvero duro capire per quale ragione, se avevano deciso di mangiare a Cerbaia alla festa dell’unità, hanno proseguito sino a San Casciano (secondo le fotografie sviluppate ma mai viste) e poi ancora oltre fino alla piazzola di Scopeti, scegliere proprio quella piazzola, non montare la tenda dato che l’avrebbero abbandonata li per diverse ore, tornare a Cerbaia a mangiare e poi tornare nuovamente alla piazzola di Scopeti e montare a quel punto la tenda quando era già notte, quindi necessariamente illuminati dai fari della macchina.

Sinceramente non se ne capisce il senso, intorno a Cerbaia non potevano trovare una piazzola anche meglio di quella di Scopeti? La cosa ha davvero poco senso. Avrebbe senso se avessero mangiato a Cerbaia e poi proseguendo verso Firenze avessero trovato la piazzola per combinazione. Per combinazione perché con direzione Firenze è molto difficile da vedersi la piazzola. In questo caso però nessuno avrebbe saputo che si sarebbero fermati proprio li, a meno che questo qualcuno non li seguisse già da tempo.

Questo l’arzigogolato percorso per andare da Cerbaia a San Casciano, alla piazzola di Scopeti, per poi tornare a Cerbaia. Circa 39.3 Km. che si percorrono in 1 ora e 1 minuto.

Questa riportata su è l’analisi del percorso più accreditata. Sembra che ci sia a supporto di questo percorso anche le fotografie ottenute sviluppando il rullino fotografico che era nella macchina fotografica che accompagnava il viaggio di Nadine e Jean Michel. Voci di corridoio dicono che in queste fotografie c’è testimoniata la loro presenza a Pisa in piazza dei Miracoli e a San Casciano, ma nessuno ha mai visto queste foto.

Poi esiste una versione diversa che contrasta totalmente con questa ed è dovuto ad una testimonianza di una guardia venatoria. Vedi Qui versione 2°.

Jacopo Cioni

13 Febbraio 2021 1° analisi del percorso di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili

6 pensieri su “13 Febbraio 2021 1° analisi del percorso di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili

  • 22 Febbraio 2023 alle 15:48
    Permalink

    loro avevano fatto parecchi acquisti in zona forte d marmi ,,,nulla è stato trovato ,,,eppure è possibile che avessero comprato cose che dovevano consegnare la domenica ,,pensando che potessero resistere con il caldo che faceva così tanto tempo ,,,o doveno consegnarlo in zona ,,,perche non si spiega,,come mai siano andati agli scopeti ,,così fuori mano x i loro giri ,,,poi ricordiamoci che sono arrivati agli scopetila sera del 6,,e la mattina dopo dovevano essere a Bologna alla fiera ( era quella la loro meta italiana,,o no ? )Nadine lunedi doveva portare sua figlia a scuola ,,e x niente al mondo sarebbe voluta mancare,,quindi con il viaggio di ritorno di 8 ore sarebbero dovuti partire la mattina di domenica saltando inpegni di lavoro,,campeggiando in un posto dove non non vi era nulla di interessante ,,,,o forse non potevano muoversi di li xche il mostro la notte tra il 6 e il 7 aveva colpito ,,,ci sarebbe una altra analisi un po piu scabrosa che spiegherebbe alcune cose ,ma meglio non scriverle,,,,

    Rispondi
    • 20 Luglio 2023 alle 19:26
      Permalink

      Anch’io penso che se la fiera di Bologna si teneva dal 6 all’8 settembre, massimo massimo parti per Bologna l’8 mattina (domenica) o no ?
      Quindi se non sono partiti (purtroppo) l’8 mattina era perchè erano già morti. Sono morti sabato notte o (come penso io) addirittura venerdì notte, ma assolutamente non domenica 8 notte !!!
      Questo senza scomodare l’entomologia, analisi del sicco gastrico, rigidità cadaverica etc. etc.

      Rispondi
      • 17 Settembre 2023 alle 08:41
        Permalink

        Esattamente anche per la presenza sviluppata di calliforidi sul corpo
        della Mauriot lo stato di decomposizione di cui parlano risale al venerdì sera dato anche l’odore sgradevole che c’era la domenica quando alcune persone si avvicinarono sulla piazzola in zona attigua alla tenda

        Rispondi
  • Pingback:Mostro di Firenze – Monster of Florence - 14 Febbraio 2021 2° analisi del percorso di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili

  • 23 Dicembre 2023 alle 08:50
    Permalink

    Noi possiamo fare tutte le ipotesi del mondo, ma chi poteva fornire notizie valide se non i parenti delle vittime? A oggi questa sembra una coppia di fantasmi che gira senza sosta e senza senso, ovunque, tranne nella zona bolognese, in teoria la loro meta. Chi ancora c’è, delle famiglie francesi, racconti la verità o la ricerca è finita prima di iniziare

    Rispondi
  • 23 Luglio 2024 alle 01:25
    Permalink

    Bisognerebbe conoscere come veniva regolata all’epoca lo scarico delle spese di viaggio di lavoro in Francia. Mi spiego meglio. In Italia le spese aziendali sono scaricabili con fattura intestata all’azienda comprendente partita Iva (anche un negozio è un’azienda). Uno scontrino è anonimo e non si può scaricare come spesa di rappresentanza. Se si mangia in un ristorante si può chiedere una fattura, difficile che lo te lo faccia un bar per una colazione o dei panini (figuriamoci nel 1985!). Questo è forse il motivo che non si siano trovate molte ricevute dei loro pranzi anche perché- non mi ricordo dove l’ho letto – non è che andassero al ristorante, al massimo una pizzeria. Sarebbe stato utile capire quanti franchi avessero cambiato in lire e se lo hanno fatto in Francia. Anche questa operazione non è semplice visto che recentemente mi sono recato negli USA e per cambiare 1000 euro ho aspettato 5 giorni. Se hanno fatto degli acquisti e se andavano alla Fiera minimo dovevano cambiare 1 milione che se non ricordo male erano 5000 franchi. Per questo motivo il loro viaggio era molto economico, i soldi servivano per gli acquisti. Non avevano attrezzature da campeggio, solo una tenda e dei sacchi a pelo. Bisognerebbe capire l’importo dei famosi 5 scontrini e se la merce è stata spedita invece che presa. Il loro girovagare ha senso perché siamo nel 1985, non ci sono cellulari, Google Maps, ecc. ma solo una cartina (sempre che siano riusciti a trovarla nella loro cittadina) dell’Italia che peraltro non riporta tutte le statali delle regioni. Bisogna aver vissuto il 1985 per capire come si viaggiava se si faceva da soli (la famosa pubblicità:Turista fai da te? Ahi ahi!). Stranieri, probabilmente non parlavano italiano, forse un po’ di inglese. Finché sono stati a Milano non avranno avuto problemi nel trovare qualcuno che parlasse francese ma nelle campagne toscane la vedo dura. Anche il pezzo di statale rientra in un errore di mancata conoscenza delle uscite (sbagliavamo anche noi) anche se può essere plausibile deviazioni per vedere dei fornitori. Da Milano escono a Rapallo e si fanno l’Aurelia fino a Pisa (molto panoramica e suggestiva ma anche molto dritta, non puoi sbagliare). Da Pisa poi si sono diretti verso Firenze. Sono anche turisti e viaggiare per la campagna toscana a settembre è bellissimo, soprattutto per chi non c’è mai stato. Guardando la cartina (sia la prima che la seconda) si capisce che hanno girato senza meta, nessuno l’ha mai fatto? La fiera iniziava il 6, se sono partiti il 4 mattina è probabile che avessero programmato un paio di giorni da girovaghi innamorati. Non sono partiti per fare delle visite guidate ma per girare, stare assieme, fare un po’ i girovaghi prima di andare alla fiera il venerdì o il sabato (giorno ideale per le fiere) e ripartire nel primo pomeriggio per essere dopo cena a casa e avere la domenica di riposo. Anche per Scopeti non è detto che qualcuno gli abbia indicato quella piazzola, ci possono essere arrivati da soli nel loro girovagare e parlo per esperienza. In quegli anni la mia famiglia aveva un casolare in campagna e del terreno in un posto molto bello (una collina sul mare) ma isolato dal paese che distava una decina di km. C’era una strada sola che finiva dalla casa;spesso trovavamo giovani campeggiatori nei campi di ulivi senza contare che a volte arriva un’auto di stranieri a casa nostra perché si erano persi. Bisogna uscire da uno schema logico e cercare di entrare nella testa dei personaggi. Non sono più un pivello ma con mia moglie, quando siamo in vacanza, ci piace girare fuori da circuiti turistici, girare senza meta, senza il navigatore acceso, figuriamoci due giovani francesi innamorati nel 1985.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *