12 Settembre 1985. La Nazione pag. 1: in un servizio si legge “Il Questore (NdR. Gianfranco Cornas) ha risposto a molte delle angosciose domande che tutti si pongono e ha detto tra l’altro che la coppia francese era stata avvertita del pericolo che correva”
12 Settembre 1985. Rassegna stampa. La Nazione pag. 5: in un servizio di Sandro Bennucci, si legge “ (Il Questore NdR. Gianfranco Cornas) rivela addirittura che i francesi, le ultime vittime, furono personalmente avvertiti di non stare nei boschi e di non fare il campeggio libero. Purtroppo non vollero ascoltare. Ed ancora, alla domanda che gli stranieri non sanno del mostro: “Le dirò, allora, che i due francesi, le ultime vittime, furono avvertiti personalmente di non stare nei boschi. Gli fu consigliato di non fare il campeggio libero. Di più non posso dire perché si tratta di cose che riguardano le indagini, tuttavia le assicuro che loro erano stati informati del pericolo che correvano”
12 Settembre 1985. Rassegna stampa. “La Nazione” In fondo c’è un articolo intitolato: “ Un centinaio di persone sotto controllo” di M. S. (Mario Spezi). Si dice che un guardone, forse due hanno visto e si parla di un’auto vista la notte del delitto. Si parla del fatto che da oltre un anno gli investigatori hanno immagazzinato in un computer un’impressionante quantità di dati relativi a migliaia di persone abitanti nella provincia di Firenze e scelte secondo criteri che non è opportuno rivelare. Gli inquirenti avevano predisposto un piano tendente a raccogliere, in occasione del nuovo delitto, anche un solo elemento utile che avrebbe permesso di circoscrivere i sospettati che avrebbero, quindi, potuto essere controllati in poche ore. In quel momento, i controlli preventivati si stavano eseguendo nei confronti di un centinaio di persone. Sono state selezionate certe persone e scartate altre, sia sulla base dell’intuito degli inquirenti che delle indicazioni del De Fazio e possono essere stati commessi errori di partenza. Per esempio, sono stati scartati tutti gli sposati; sono stati scelti gli scapoli (ivi compresi gli ecclesiastici) in un’età compresa tra i 37 e i 50 anni; si è limitata l’indagine alla provincia di Firenze. Dei selezionati, è stata classificata ogni caratteristica in schede magnetiche. Era in corso anche un’altra ricerca presso gli archivi dei distretti militari dove sono custodite le cartelle con i risultati delle visite di leva. Il mostro sarebbe alto 1,85, iposessuale e impotente e tali caratteristiche sessuali lo avrebbero reso inidoneo al servizio militare. Avrebbe una non comune capacità ad usare l’arma bianca e, forse, una conoscenza tecnica che gli permette di conservare per un certo periodo di tempo i “feticci” che sono gli scopi dei suoi delitti.
Di uno, che è in alto a sinistra, non si vede il titolo, ma si intuisce che è Maurri che parla. Si allude alla possibilità che il Mostro sia stato graffiato al viso o alle mani. Si parla di rito, alludendo alla mutilazione, alla possibilità del cannibalismo sui feticci o alla loro conservazione in frigorifero, in alcool, alla loro essiccazione o seppellimento.
Poi c’è un trafiletto, intitolato, “Domani “vertice””. Si dice che l’indomani, cioè il 13 settembre alle 17, il Prefetto Giovanni Cannoni aveva convocato un vertice in Prefettura, su richiesta dei comuni di Firenze, San Casciano e Scandicci.
Vi è anche un articolo, intitolato: “ Risposta ai politici “Facciamo il possibile”. Vi si parla delle critiche del presidente della regione Bartolini e del capogruppo democristiano Enzo Pezzati (che criticano il fatto che da 17 anni non si sia riusciti a venire a capo dei delitti) e la replica del Procuratore Cantagalli.
Al centro c’è un articolo di cui non si vede il titolo che contiene la narrazione di una giornata di ricerche e si fa riferimento ai M.lli Salvatore Oggianu e Vincenzo Lodato. Si parla della possibilità che Jean abbia ferito il Mostro che si sia dovuto lavare a un lavatoio.