Una taglia da un miliardo sulla testa del mostro
FIRENZE – Dice Antonino Surace, capo della Criminalpol e da ieri portavoce ufficiale della questura: “Lavoriamo a tempo pieno soltanto su questo caso, noi e la Squadra mobile”. Ma la speranza di catturare il mostro di Firenze, arrivato all’ ottavo duplice omicidio, è sempre più fievole anche se nel capoluogo toscano stanno arrivando uomini e mezzi mentre si parla di una taglia da un miliardo. E ormai nervosismo e paura attraversano tutti i palazzi fiorentini anche se la città collabora con gli inquirenti. Lo si è visto nel pomeriggio quando si è riunito il Comitato per l’ ordine pubblico. Un incontro che si è concluso con un appello rivolto a tutta la cittadinanza e al quale hanno partecipato politici (il sindaco di Firenze e quelli di altri tredici Comuni della cintura), magistrati (il sostituto Vigna e il procuratore della Repubblica), ufficiali dei carabinieri e funzionari di polizia (il capo della Mobile Cimmino, il commissario Federico) ma non Scalfaro. La mancata partecipazione del ministro dell’ Interno ha provocato non poca delusione nelle sale di Palazzo Medici Riccardi dove si è tenuto il vertice avvenuto poche ore dopo un summit tra gli inquirenti svoltosi in Questura. “Non condivido certe critiche che sono state mosse agli inquirenti – dice il sindaco di Firenze Lando Conti – ma siamo in una situazione che non esito a definire di emergenza. La partecipazione del ministro mi sembrava opportuna. Credo però che verrà nei prossimi giorni. La città ha bisogno di un rapporto più stretto con il primo responsabile delle forze dell’ ordine: il ministro dell’ Interno”. Scalfaro comunque attraverso il prefetto Giovanni Mannoni “ha espresso la sua solidarietà e assicurato la sua massima disponibilità ed attenzione per la soluzione dei problemi che sono stati prospettati”. Non sono poche le questioni sul tappeto. Afferma Mila Pieralli, sindaco di Scandicci: “Noi con 60 mila abitanti abbiamo una stazione dei carabinieri. Lavorano a più non posso i militari ma non c’ è un commissariato, non c’ è la Pretura”. E di seguito, dopo aver sottolineato che Scandicci non è la patria del mostro e non genera mostri aggiunge: “Questo caso va considerato come il terrorismo, bisogna combatterlo con lo stesso impegno sia pur con mezzi diversi. Le pacate critiche che sono state mosse agli inquirenti mi pare che riflettano lo stato d’ animo della gente. Quando si impedisce l’ uso del territorio è la libertà del cittadino che viene compromessa. Ed è quello che sta accadendo. Questo caso cambia la vita ai ragazzi. Qualcuno ha proposto di creare dei drive in dell’ amore ma così non si risolve il problema. Anzi credo che sia un sistema per imprigionare i ragazzi”. La riunione del Comitato è durata quasi due ore. Per dare la caccia al mostro arriveranno nel capoluogo toscano funzionari specializzati, verranno aumentate le azioni delle pattuglie civetta formate da coppie di poliziotti, saranno intensificati i pattugliamenti nei boschi da parte di guardiacaccia, guardie forestali, polizia municipale. Sarà rafforzata la squadra investigativa e quella scientifica che avrà a disposizione apparecchiature elettroniche raffinatissime. La settimana prossima inoltre si riuniranno i sindaci dei Comuni della cintura per assicurare misure di protezione agli stranieri, per coordinare un piano collegato alle strutture extra-alberghiere: aree di sosta e parcheggi sorvegliati. Si è parlato anche della taglia, un compenso da dare agli informatori. Dovrebbe proporlo il capo della Polizia Porpora al ministro nei prossimi giorni. Chi permetterà la cattura del mostro molto probabilmente incasserà un miliardo. Nel frattempo le bare dei due turisti francesi sono tornate in patria dove oggi o domani si svolgeranno i funerali.
di PAOL0 VAGHEGGI