Il 14 Settembre 1985 a seguito di una segnalazione anonima veniva sentito a testimonianza e perquisito Dino Martini. L’alibi fu confermato dagli amici e dall’operatore della Misericordia.

Questo il verbale di perquisizione: 14 Settembre 1985 Perquisizione di Dino Martini

Questa la trascrizione:

LEGIONE CARABINIERI DI FIRENZE 

-COMPAGNIA DI PRATO- 

PROCESSO VERBALE di vana perquisizione, eseguita ai sensi dell’art.41 delle leggi di pubblica sicurezza, nella abitazione di:. 

-MARTINI Dino, nato a Carmignano il giorno 11/7/1918, residente a Poggio a Caiano in via L. Becagli n.5, vedovo, pensionato.

L’anno 1985, addì 14 del mese di settembre, nell’ufficio della Stazione Carabinieri di Poggio a Caiano ad ore 17, 20.

Noi sottoscritti ufficiali di p.g. del suddetto Comando, riferiamo alla Competente Autorità Giudiziaria che dalle ore 15 alle ore 15,50 di oggi 14 corrente, avuta notizia che il Martini Dino, in rubrica generalizzato, nella sua abitazione deteneva armi e munizioni non denunciate, ci siamo recati in detta abitazione dove, trovato il Martini Dino e comunicatogli i motivi della nostra visita, abbiamo proceduto alla perquisizione che però dava esito negativo. 

Si da atto che il Martini Dino non ha nominato difensore di fiducia. 

Di quanto sopra riferito si è redatto il presente verbale in due copie per rimetterne una all’Autorità Giudiziaria e l’altra agli atti di questo ufficio.

Fatto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra. 

Questo il verbale della testimonianza: 14 Settembre 1985 Testimonianza di Dino Martini

Questa la trascrizione:

LEGIONE CARABINIERI DI FIRENZE 

-Stazione di Poggio a Caiano-

PROCESSO VERBALE: di sommarie informazioni testimoniali rese da:

-MARTINI Dino, nato a Carmignano il giorno 11.7.1918, residente a Poggio a Caiano Via L. Becagli n.5, pensionato, vedovo.

L’anno 1985, addi 14 del mese di Settembre, nell’Ufficio del Comando Stazione CC. di Poggio a Caiano, alle ore 16,00.

Noi sottoscritti Tenente Fichera Giovanni, M/llo Macchiolo Nazzareno e Brig. Amore Antonio, il primo comandante del N.0. e R. CC. di Prato, il secondo comandante della suddetta Stazione ed il terzo, addetto al primo reperto, riferiamo a chi di dovere che è qui presente il signor Martini Dino, in rubrica indicato, il quale, sentito in merito circa le lesioni da lui riportate, dichiara quanto segue:

Sono e mi chiamo Martini Dino, pensionato, vedovo da circa 4 anni o meglio dall’11.7.1981 e da quella data son sempre rimasto solo. Lavoro come vigilante del Palco Mediceo da circa 5 anni. Le giornate lavorative sono, il martedì il giovedì, sabato e la domenica. Sono cacciatore da quando avevo 17 anni, ed ho sempre praticato tale attività tutti gli anni, però quando si apre il periodo per cui si possono cacciare fagiani lepri ecc. Mi considero un buon tiratore, anzi un normale tiratore e penso di averlo appreso quando ero militare in quanto facevano usare il moschetto, la pistola e fra latro ci insegnavano pure come erano fatte queste armi. Normalmente vado a caccia con mio fratello e qualche amico. Non ho mai fatto caccia di appostamento, ma solo quella vagante. Posseggo due fucili da caccia, regolarmente denunciati presso codesto comando.

A.D.R.: Domenica 8 u.s., mi sono recato a lavoro alle ore 09,00 ed ho svolto fino alle ore 13,00. Dopo di chè ho pranzato presso la mia abitazione e successivamente mi sono messo a letto come faccio sempre, riposando fino alle ore 16,00 o 17,00. Poi sono andato a messa, all’incirca alle ore 18,00. Successivamente sono tornato a casa come è mia abitudine cenando. Dopo cena mi sono recato al Bar, come è mia abitudine ed ho sorbito un caffè. Ho parlato con gli amici del più e del meno fino alle alle ore 22,00 circa. Sono rientrato a casa e sono andato a letto a dormire.

A.D.R.: Al Bar mi sono incontrato con il gestore, con Sgherri, mio cugino Piero del ristorante Falcone, Fabio Martorelli, Rindi Luciano ed altri che attualmente non ricordo.

A.B.R.: mentre dormivo durante la notte, saranno state le ore 04, 00 mi sono ritrovato a terra sanguinante. Penso di essere caduto dal letto ed aver urtato l’occhio sinistro contro lo spigolo, del comodino, provocandomi una grassa ecchimosi proprio sotto l’occhio.

L’Ufficio da atto che il teste ha una vistosa ecchimosi con due o tre escoriazioni, di cui una sull’arcata sopraccigliare e due sulla gota sinistra.

A.D.R.: siccome ero sanguinante, mi sono vestito e sono andato alla guardia medica di Poggio a Caiano, ove il dottore dopo avermi visitato, mi ha riferito che dovevo andare all’ospedale di Prato, per i dovuti accertamenti. Lo stesso medico ha provveduto a chiamare l’ambulanza della Misericordia e precisamente a Gio (NdR: manca una parte)

siccome dove portare altra persona allo stesso nosocomio di Prato, mi riferiva se potevo attendere un poco. Io rispondevo affermativamente, dopo le ore 06,00 il predetto è venuto a prelevarmi a casa per portarmi all’ospedale di Prato. 

A.D.R.: giunto al pronto soccorso dell’ospedale, il medico di turno, dopo avermi visitato, mi fece rivisitare dall’oculista dello stesso nosocomio. Questi, non riscontrando nulla di grave, mi dimise, refertando quanto vi è stato comunicato.

A.D.R.: lunedì o martedì e mi sono accompagnato con una donna di facili costumi che ho conosciuto un mese fa circa. Con la stessa mi sono incontrato presso la mia abitazione, dietro mio invito. Quella borsa che avete trovato in casa e di sua pertinenza, come pure l’appunto manoscritto di numero telefonici che vi era allo interno.

L’ufficio da atto che i numeri sono: 055/2794347 Vannini; 2794328 con scritto donna. Il biglietto porta annotato nel retro unità Sanitaria Locale nr.10/H di Chianti F/no.

A.D.R.: penso che la donna, quando è venuta a casa, si sia dimenticata la borsa con il foglio suddetto ed altro con annotato il seguente nr. 573698. Non sono a conoscenza di questi numeri telefonici posso solo dirvi che la donna si chiama di nome “Francesca” di anni 30 circa, mora, di Firenze. La stessa venne con la propria autovettura, non ricordo il modello.

A.D.R.: non ho altro da aggiungere o da modificare in fede di quanto sopra mi sottoscrivo previa integrale lettura e conferma.

F.L.C. e S. in data e luogo di cui sopra.

 

Nel prosieguo delle indagini veniva segnalato che il pensionato MARTINI Dino, abitante in Poggio a Caiano, via L. Becagli n.5, poteva essere implicato nell’omicidio della coppia KRAVEICHVILI/ MAURIOT, in quanto, oltre a possedere delle armi, di recente era stato notato con delle ferite al volto. Per tale motivo il MARTINI Dino veniva sottoposto a perquisizione, ai sensi dell’art. 41 del T.U. delle Leggi di P.S., ma con esito negativo (Ved.All. n.2). Lo stesso opportunamente escusso, riferiva, tra l’altro, che la sera di domenica 8 settembre u.s. l’aveva trascorsa al bar in compagnia di amici, facendo rientro a casa alle ore 22. Durante la notte era caduto dal letto e si era procurato delle ferite, per cui si era dovuto rivolgere alle cure del sanitari (Ved. All n.3). MARTORELLI Fabio, RINDI Luciano e SGHERRI Renato, sentiti separatamente, confermavano che la sera dell’8.9.1985 erano stati al bar in compagnia del loro comune amico MARTINI Dino (Ved.All. n.4, n.5 e n.6). GIORGETTI Nello, autista presso la Confraternita della Misericordia di Foggio a Caiano, riferiva che intorno alle 04.00 di lunedì 9.9.1985, su richiesta del medico di guardia di quel centro, aveva trasportato all’Ospedale di Prato il pensionato MARTINI Dino, il quale presentava delle ferite al volto che asseritamente si era procurato a seguito di una caduta dal letto (Ved.All.n.7). Vedi: 17 Ottobre 1985 Rapporto Giudiziario N. 248/39 di Nicola Giordano

14 Settembre 1985 Testimonianza e perquisizione di Dino Martini

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