Il 14 Settembre 1985 viene realizzato un phot/fit sulla base di una testimonianza di Egisto Gassani.
Questo il verbale: 14 Settembre 1985 Testimonianza di Egisto Gassani
Questa la trascrizione:
LEGIONE CARABINIERI DI LIVORNO
Gruppo di Livorno
REPARTO OPERATIVO
PROCESSO VERBALE di s.i.t. rese da:
GASSANI Egisto, nato a Livorno il 30.9.1941, ivi residente, Via Stenone n. 5, coniugato, autista.
L’anno 1985, addì 14 del mese di settembre, in Livorno, Ufficio del Reparto Operativo, alle ore 12.
Davanti a noi M.M.”A” FILOSA Carmine, comandante della Stazione CC. di Livorno-Centro e M.M. “A” BIANCHI Alfeo del suddetto Reparto, è presente GASSANI Egisto, in rubrica generalizzato, il quale, presentatosi in questi Uffici, spontaneamente, fa presente quanto segue:
Sono camionista per conto proprio e, nelle ore libere, presto la mia opera quale autista come volontario presso la Società Volontaria di Soccorso di Livorno.
Nel 1983 ero autista alle dipendenze di una Ditta di Livorno. Nel mese di marzo 1983 (credo nei giorni 20 o 21) verso le ore 15 mentre stavo percorrendo la strada denominata “La Porrettana” direzione Bologna-Pistoia, giunto all’altezza della località “La Cugna” mi dovetti fermare per un guasto meccanico al camion. Mentre ero fermo sopraggiungeva, fermandosi alla mia altezza, una autovettura Fiat 127 di colore rosso, targata FI di cui non rilevai i numeri, e ne scendeva un uomo avente le seguenti caratteristiche somatiche: alto m. 1,75 circa corporatura snella di taglia atletica – viso scarno – capelli brizzolati con la riga da una parte – portava occhiali con lenti di formato piccolo – teneva in bocca un bocchino senza sigaretta che agitava con una certa continuità e poteva avere circa 50 anni. Ricordo che indossava una camicia bianca aperta sul petto ed un giubbetto di stoffa imbottito. Calzava un paio di stivaletti con allacciature ai fianchi.
Il predetto, fermandosi, mi chiedeva se avessi bisogno di qualche cosa. Rispondevo che avevo avuto noie con il mezzo e costui si prestava volontariamente ad accompagnarmi presso un’officina meccanica di Pistoia individuata dallo stesso, ma che trovavamo chiusa. L’officina sarei in grado di individuarla. Dopo essere sceso dall’autovettura io sono rimasto sul posto e lo sconosciuto ha continuato per la sua strada, dicendomi che l’officina avrebbe aperto da li a qualche minuto. Lungo il tragitto ho avuto modo di vedere che nel cruscotto vi era depositata una pistola con il calcio di legno ed infilata in una fondina, nonché un coltello la cui lama era avvolta da uno straccio, nonché un paio di guanti neri che presumo fossero di pelle.
Sempre lungo il viaggio 1’individuo predetto mi chiedeva se fossi stato sposato e se frequentassi quella zona. Esso parlava con inflessione dialettale toscana. Poiché la distanza tra il punto in cui ero fermo e l’officina è stata breve non ho fatto nemmeno in tempo a chiedere chi fosse stato.
Premesso quanto sopra faccio altresì presente che qualche giorno dopo ferragosto di quest’anno mentre stavo recandomi ad ASCOLI PICENO alla guida del mio camion percorrendo la strada interna Livorno-Pontedera-S.Miniato-Ponte Val d’Elsa-Castelfiorentino- Certaldo-Poggibonsi-Siena mi fermai, per controlli del mezzo, su una piazzuola nei pressi di Poggibonsi (precisamente dopo l’abitato nei pressi del raccordo autostradale per Siena). Mentre stavo guardando gli pneumatici, proveniente da Poggibonsi si fermava dietro il mio camion un’auto di colore chiaro dalla quale non posso indicare alcuna caratteristica (erano le ore 02.30 circa della notte) e ne scendeva un uomo che mentre scendeva veniva illuminato dalla debole luce interna dell’auto medesima all’aprire della portiera e potei riconoscere in esse la stessa persona di cui al precedente episodio del 1983. Costei si avvicinava e mi chiedeva se avessi avuto bisogno di qualche cosa rispondendo negativamente. A questo punto replicavo dicendole che noi ci conoscevamo e le ricordavo l’episodio del passaggio che mi aveva offerto nel 1983. Al che l’interlocutore negava e, montando nella sua auto frettolosamente, metteva in moto e si allontanava senza nemmeno salutarmi.
L’ultimo duplice omicidio verificatosi a S. Casciano, zona limitrofa a Poggibonsi e la presenza dell’individuo predetto in luoghi diversi anche distanti fra di loro, nonchè le armi viste nella sua prima auto, mi hanno indotto ad informare gli Organi di Polizia nel dubbio che l’individuo in esame potesse avere a che fare con le indagini sul famoso “mostro” di Firenze.
Chiedo che venga tenuto l’anonimato sul mio nome.
Il Gassani racconta che nell’ultima decade del marzo 1983, verso le 15.00, mentre si trovava in panne sulla statale Porrettana è stato soccorso da un uomo alla guida di una FIAT 127 targata Firenze e di colore rosso. Quest’uomo, di circa 50 anni, teneva sul cruscotto della macchina una pistola con manico in legno contenuta in una fondina, un coltello avvolto in uno straccio ed un paio di guanti in pelle nera.
Affermava inoltre che dopo un paio di anni aveva rivisto la stessa persona nei pressi di Poggibonsi. Pensando che questa persona potesse essere il MdF aveva deciso di avvertire gli inquirenti ed in base alla descrizione fatta veniva realizzato un phot/fit che poi veniva diramato ai vari comandi dell’Arma. Vedi: 17 Ottobre 1985 Rapporto Giudiziario N. 248/39 di Nicola Giordano sul delitto del settembre 1985