“C’è chi sa il nome del mostro ma non vuole dircelo”

FIRENZE (p.v.) – Quasi sicuramente c’ è qualcuno che sa chi è il mostro di Firenze ma non parla. E per questo una taglia, anzi una ricompensa per le informazioni, potrebbe facilitare la cattura del folle omicida. “La proposta l’ ho avanzata io – ha spiegato ieri mattina il sostituto procuratore Piero Luigi Vigna, uno dei tre magistrati che si occupano dell’ inchiesta – non si tratta di una taglia, ma di una ricompensa da dare ad eventuali informatori. Esistono dei presupposti per pensare che c’ è qualcuno che sa ma che non parla. Inoltre la polizia può usare le indicazioni e tenere coperta la fonte alla magistratura”. “La ricompensa – ha concluso Vigna – ci faciliterebbe il lavoro. Non arriverebbero più segnalazioni anonime. Sarebbe una specie di filtro”. Sulla cifra della taglia circolano molte voci: si va da un minimo di mezzo miliardo fino a un miliardo. L’ ultima parola comunque spetta al ministro Scalfaro al quale nei prossimi giorni dovrebbe avanzare la proposta il capo della polizia Porpora. Ieri, frattanto, magistrati, funzionari di polizia e ufficiali dei carabinieri, sono tornati per la terza volta nella piccola radura di via degli Scopeti dove una settimana fa il mostro di Firenze ha assassinato i due turisti francesi. Un sopralluogo che gli inquirenti hanno voluto fare per capire le possibili vie di fuga dell’ assassino, arrivato all’ ottavo duplice omicidio. La speciale squadra antimostro sta infatti vagliando anche l’ ipotesi che il maniaco si sposti usando un ciclomotore, una moto o una Vespa senza targa. Identificarlo sarebbe sempre più difficile.

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15 Settembre 1985 Stampa: La Repubblica – “C’è chi sa il nome del mostro ma non vuole dircelo”
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