Il 20 Settembre 1985 rilascia testimonianza Luciano Cigolini. Alle 21.00 dello stesso giorno rilascerà testimonianza anche la ragazza di Cigolini, Milena Sossi.

Questo il verbale: 20 Settembre 1985 Testimonianza di Luciano Cigolini

Questa la trascrizione:

LEGIONE CARABINIERI DI BRESCIA 

COMPAGNIA DI DESENZANO D/GARDA

Nucleo Operativo e Radiomobile

PROCESSO VERBALE:- di sommarie informazioni testimoniali, rese da:- 

CIGOLDNI Luciano, nato a Visano (BS) il 24.6.1955, ivi residente, via Don Bregoli n.3, coniugato-separato, muratore.

L’anno 1985, addì 20 del mese di Settembre, in Desenzano del Garda (BS) nell’Ufficio del Nucleo Operativo e Radiomobile CC., alle ore 10.00.- 

Avanti a noi sottoscritti M.M. FALVO Vincenzo, comandante del suddetto Nucleo, Brigadiere VOLPARI L. Fabio, del medesimo, Brigadiere ESPOSITO Luigi, com.te della Stazione CC. di Isorella (BS), è presente il signor CIGOLINI Luciano, sopra meglio, generalizzato, il quale opportunamente sentito, spontaneamente dichiara quanto segue:- 

L’episodio di sangue verificatosi nel corrente mese nella zona di Firenze e cioè l’uccisione di due turisti francesi ad opera del fantomatico mostro, ampiamente illustrato dalla stampa nazionale e dalla televisione ha svegliato in me un triste ricordo verificatosi nel decorso mese di Agosto, allorquando unitamente alla giovane SOSSI Milena mi sono portato nella contrada di S. Andrea in Percussina (FI), frazione del Comune di S. Casciano Val di Pesa (FI). Di fatti il 10 Agosto 1985, con la mia autovettura Fiat 126, targata BS/636430, insieme a SOSSI Milena mi sono portato in S. Casciano per far visita ad un mio amico di nome ZANGRANDI Gianbattista, in atto domiciliato presso la setta religiosa “HARE KRISNA”, ubicata nella villa “VRINDAVANI” sita in via Dei Pepoli 1.108, di S. Casciano Val di Pesa. La sera del 10 Agosto io e la ragazza abbiamo preso alloggio nella mia autovettura nell’interno del parco della villa suddetta, ove abbiamo trascorso la notte. Il giorno 11, dopo aver fatto un giro nel paese, abbiamo pranzato nei locali della setta e nel pomeriggio, verso le ore 13.30, poiché mi sentivo un po’ stanco, con la macchina e la mia ragazza, mi sono allontanato dalla villa e portatici lungo la via Dei Pepoli abbiamo raggiunto una località boschiva, alquanto appartata, distante circa 2 kilometri dalla frazione di S. Andrea in Percussina. In questo luogo piuttosto isolato, privo di abitazioni, abbiamo posteggiato l’autovettura sul margine della strada, asfaltata, abbiamo chiuso l’autovettura a chiave e ci siamo portati a circa 4 metri dalla strada, su una piazzola dalla parte sovrastante la strada. In questo punto ho disteso per terra una coperta e mi sono addormentato, mentre la ragazza non ha chiuso occhio, pur stando sdraiata sulla coperta vicino a me. Dopo circa mezz’ora mi sono svegliato e la mia ragazza non si trovava più a me vicino bensì a circa 3 metri alquanto spaventata e preoccupata. Mi riferiva subito dopo di aver sentito dei passi provenire dall’alto, sicuramente di persona che procedeva fra i cespugli e quindi non visto, alquanto guardingo. Ho cerca to a tranquillizzare la ragazza e siamo rimasti ancora alcuni minuti fermi in quel posto. E’ stato in questo preciso momento, potevano essere le ore 15.00, quando abbiamo notato un uomo che scendeva dalla collina e si dirigeva verso la nostra auto, che ispezionava dal di fuori con meticolosità. Evidentemente, l’uomo non avendo notato nessuno nel abitacolo della macchina si portava a circa 2 metri dalla scarpata sottostante l’autovettura da dove ne risaliva subito dopo allontanandosi lungo la strada in direzione di S. Andrea, guardando sempre lungo la scarpata con una certa attenzione. L’uomo dopo circa 100 metri saliva su di una vespa di colore bleu, dirigendosi sempre verso S. Andrea.- Noi dopo aver ammirato tutte le mosse dello strano individuo, senza essere visto raggiungevamo di corsa la macchina e ci allontanavamo dal luogo in direzione di S. Andrea. – Dopo circa un kilometro raggiungevamo e superavamo l’uomo in vespa, il quale procedeva piuttosto lentamente.- Non voglio sbagliare ma mi sembra che la vespa avesse avuto la targa i cui ultimi tre numeri dovrebbero corrispondere a “008” La vespa era pure munita di parabrezza. 

A.D.R. -La descrizione dell’uomo da me visto dovrebbe corrispondere ai seguenti connotati: -Età 45-50 anni; – Statura alta (m. 1,80-1,85), corporatura robusta, del peso di circa 100 Kili; – Viso rotondo paffuto, carnagione rosea; – Capelli corti brizzolati con ampia calvizia sulla fronte. Non sono in grado di fornire altri particolari. L’andatura dell’uomo non presentava alcuna anomalia nei movimenti. Indossava un indumento a mezze maniche sul colore grigio e pantaloni normali di colore chiaro.- 

A.D.R. -Tengo a precisare che non ho subito alcuna influenza dalla descrizione fornita dai quotidiani e dalla televisione, circa le caratteristiche antropometriche del mostro, che mi sembrano quasi uguali a quelle dell’uomo suddescritto.- 

A.D.R. -L’uomo per il comportamento tenuto in quei minuti in cui veniva da noi notato, mi ha effettivamente preoccupato, preoccupazione che si è maggiormente risvegliata dopo l’ultimo episodio di sangue-avvenuto nel corrente mese.- 

A.D.R. -L’uomo non teneva nulla in mano, ne ho notato gonfiori nelle tasche. Secondo la mia modesta impressione lo sconosciuto non è sicuramente un uomo di campagna;- Anzi lo catalogherei fra le persone che svolgono un lavoro piuttosto leggero, tipo impiegato, commerciante o simile,- 

A.D.R. -Non ho altro da aggiungere o da modificare di quanto sopra esposto ed in fede mi sottoscrivo. Preciso altresì che se avrò altre utili notizie in merito le farò immediatamente presenti a questo Comando.- 

Letto, confermato e sottoscritto.- 

I due vengono ascoltati separatamente e la versione raccontata coincide.

I due affermano che il giorno 11 agosto 1985, nel pomeriggio, mentre sostavano in una piazzola presso gli Scopeti vicino alla tenuta degli Hare Krishna, hanno notato un uomo alto e grassoccio di circa 50 anni uscire dal bosco ed avvicinarsi alla loro autovettura per guardarci all’interno. dopo che si è accorto che non vi era nessuno l’uomo a bordo di una motovespa di colore blu si è allontanato dalla zona. I due impauriti avevano lasciato la zona e percorrendo la strada avevano raggiunto l’uomo e nell’occasione lo avevano osservato bene in viso. In base alle loro descrizioni erano stati creati due phot/fit denominati “uno” e “due”. Vedi: 17 Ottobre 1985 Rapporto Giudiziario N. 248/39 di Nicola Giordano sul delitto del settembre 1985 pag 5

20 Settembre 1985 Testimonianza di Luciano Cigolini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *