QUEL PROIETTILE CALIBRO 22 FU CONSEGNATO TROPPO TARDI

FIRENZE – Ancora una volta la fortuna ha aiutato il mostro di Firenze. Forse poteva essere arrestato all’ indomani dell’ ultimo delitto ma il proiettile calibro 22 marca Winchester serie H che ha perso davanti all’ ospedale di Santa Maria Annunziata è arrivato sul tavolo dei magistrati dopo una settimana. Il proiettile è stato trovato da un autista di ambulanza nel parcheggio riservato agli handicappati la mattina del 10 settembre, ventiquattr’ ore dopo la scoperta dei cadaveri dei turisti francesi. Ma l’ uomo, preso dalla paura, ha aspettato quattro giorni, fino al 14 settembre, prima di passarlo a un sottufficiale di polizia che lavora all’ ufficio istruzione di Firenze. E al sostituto procuratore Paolo Canessa è stato poi consegnato soltanto la mattina del 16 settembre. Ormai era troppo tardi per far scattare una trappola. Ma non tutte le speranze sono perdute. La notte in cui furono assassinati Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili i caselli autostradali erano sotto controllo. Furono rilevate le targhe delle auto in entrata e in uscita. Ed è grazie a questi dati che gli inquirenti ora pensano di riuscire ad individuare il maniaco che in 17 anni ha ucciso sedici persone. Chiusi in un ufficio della questura, seduti davanti ai videoterminali di un elaboratore elettronico, gli uomini della speciale squadra antimostro cercano di ricostruire i movimenti delle auto segnalate tra l’ 8 e il 9 settembre. Individuano l’ orario di entrata e d’ uscita, risalgono al proprietario e cominciano le verifiche. E’ un lavoro lungo e difficile ma ormai la stretta finale si avvicina, tanto che gli investigatori ammettono: “Non lavoriamo più sui grandi numeri”. La tesi, ancora da dimostrare, è che la notte dell’ ultimo delitto il mostro ha commesso un errore: per spostarsi da via degli Scopeti, dove sono stati ammazzati i due turisti francesi, all’ ospedale di Santa Maria Annunziata, dove è stato trovato il proiettile calibro 22 e a San Pietro a Sieve, dove ha imbucato la lettera indirizzata al sostituto procuratore Silvia Della Monica, ha usato l’ autostrada. E’ una tesi che ha solide basi e l’ arresto del mostro potrebbe avvenire nel giro di poco tempo. La notte dell’ ultimo delitto il maniaco ha infatti commesso non pochi errori. Incertezze che i magistrati individuano anche nella dinamica dell’ omicidio. Jean Michel è riuscito a scappare, l’ assassino è stato costretto a inseguirlo e a finirlo a coltellate. Forse tra il giovane francese e il suo carnefice c’ è stata una breve colluttazione. Per la prima volta il maniaco ha mostrato di avere qualche timore: ha nascosto i cadaveri delle due vittime. Quella notte il mostro aveva comunque deciso di sfidare clamorosamente i magistrati. In tasca aveva una busta bianca indirizzata al sostituto procuratore Silvia Della Monica e un sacchetto di plastica per infilarci una parte del pube di Nadine. La lettera è stata imbucata a San Pietro a Sieve tra la mezzanotte della domenica (ora presumibile del delitto) e le 11 del lunedì, ora in cui è stata avviata verso Firenze. Lo si rileva dal timbro postale. Sempre in quelle ore il folle omicida ha perso un proiettile calibro 22 nel parcheggio riservato agli handicappati dell’ ospedale di Santa Maria Nuova che si trova in direzione opposta, nei pressi del casello Firenze Sud. Per spostarsi velocemente il mostro quasi sicuramente ha imboccato l’ autostrada a Firenze Certosa che dista solo un paio di chilometri da via degli Scopeti. Per questo gli inquirenti sperano di riuscire a individuare l’ assassino anche se nella ricostruzione delle ore successive all’ ultimo duplice omicidio mancano le motivazioni logiche degli spostamenti. Perchè la lettera è stata spedita da San Pietro a Sieve? Perchè l’ assassino si è recato a Santa Maria Annunziata? E’ andato in ospedale per cambiarsi gli abiti sporchi di sangue? E’ una domanda, quest’ ultima, che viene spontanea visto che durante la perquisizione i magistrati hanno fatto controllare minuziosamente anche le lavanderie. E qualche legame tra il mostro e Santa Maria Annunziata c’ è sicuramente tanto che i controlli non sono ancora terminati mentre i risultati della perquisizione restano sempre top secret. Intanto continuano ad arrivare decine di lettere anonime dove si fanno le ipotesi più strampalate. L’ ultima parla di legami tra la P2 e i delitti.

di PAOLO VAGHEGGI

1 Ottobre 1985 Stampa: La Repubblica – Quel proiettile calibro 22 fu consegnato troppo tardi
Tag:                             

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *