Emanuele Petri è nato a Castiglione del Lago il 1 febbraio 1955.
Entra in Polizia nell’ottobre del 1973 come allievo guardia frequentando la scuola della Polizia di Stato di Trieste. Assegnato alla Squadra Mobile di Milano fino a tutto l’anno 1974. Nel 1975, ha prestato servizio a Roma presso l’autocentro “Tommaso Campanella”. Trasferito poi a Firenze prestando servizio all’autocentro “Francesco Baracca”. Poi Nel 1979 è stato trasferito ad Arezzo alla “volante” fino a maggio 1985. Viene poi assegnato al nucleo Polizia Postale di Firenze distaccamento di Arezzo, dove svolgeva il servizio scorta valori anche sui treni. Nel 1992 viene assegnato alla Polfer della stazione di Terontola.
La sua residenza resta a Tuoro sul Trasimeno.
Sposato con Alma Broccolini nel 1976.
Sembra essersi occupato in maniera attiva della vicenda del MdF soprattutto rispetto a Francesco Narducci. Un’azione investigativa che non trova riscontro in un incarico ufficiale, resta quindi un mistero cosa lo abbia messo sulle tracce del Narducci.
Il Petri viene ucciso nello scontro a fuoco del 2 marzo 2003.
Buongiorno,
Manuele Petri è stato sicuramente un buon servitore dello stato, non solo per le tragiche vicende che ne hanno portato alla morte ma per un’intera carriera. I riconoscimenti postumi e gli onori riservati parlano da soli a chi vuole leggere.
Mi sorprende trovarlo fra le vittime collaterali del MdF.
Gentilmente mi sapete spiegare le ragioni di questa scelta?
Oppure si da da intendere che Petri, fosse ben più di un semplice poliziotto morto in servizio per caso sfortunato, ma un investigativo addentro in attività importanti e complesse che coinvolgevano livelli ampi e che quindi in ultima analisi anche la sua morte possa esser ricollegabile?
Grazie
Il grande Petri ha avuto un ruolo nella vicenda MdF, che sia morto per questo non è ipotizzabile, ma non ignorabile. Delitti collaterali… siamo in un ambito di incertezza.
Apprezzo la risposta, e ancor di più il grande per una ns MOVC