Il 9 Ottobre 1985 presso la Questura di Perugia, attraverso un fonogramma, arriva la notizia del ritrovamento del corpo di Francesco Narducci. Erano presenti il dirigente Alberto Speroni, il comandante della squadra mobile Ispettore Luigi Napoleoni. Testimone del momento è l’Ispettore di polizia Leonardo Mazzi (vedi 15 dicembre 2003 e 23 giugno 2005 e confermato dall’informativa del 16 dicembre 2003) che era in servizio in Questura con impiego all’antidroga. Secondo il registro dei servizi risulta che, in quella settimana di ottobre, l’unico giorno in cui Mazzi era impegnato in quel turno corrispondeva a mercoledì 9, ed il turno terminava verso le 20.00.
Fu l’Ispettore Luigi Napoleoni che si recò sul posto in base alla segnalazione arrivata, assieme a lui andò anche uno dei colleghi di origine sarda presenti in quel momento. Leonardo Mazzi non ricorda però quale dei tre che erano in servizio e quindi poteva essere Giampiero Sardara, Angelo Cambula o Giuliano Pascai. Uscirono dalla Questura che era quasi l’imbrunire quindi intorno alle 18.00. Mazzi inoltre ricorda che quando fini il turno, alle 20.00 l’Ispettore Napoleoni, e chi era con lui, non erano ancora rientrati.
Sempre Mazzi ricorda che giorni dopo in Questura si diceva che Narducci era ubriaco e che era stato ritrovato con le mani legate dietro alla schiena e incaprettato.
Gli accertamenti effettuati hanno confermato che l’ispettore Mazzi era in servizio il mercoledì, 9 ottobre 1985, ma non la successiva domenica; il che esclude che la notizia del ritrovamento di cui parla il teste potesse essere pervenuta il giorno festivo.
Stessa comunicazione fu ricevuta anche dall’allora Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco ing. Gianfranco Eugeni, secondo la sua testimonianza del 25 giugno 2005, il quale si sarebbe portato, in un giorno lavorativo, al pontile di San Feliciano, quasi certamente, o, forse, di Passignano.
Quanto detto è avvalorato dalla descrizione di questo episodio fatta dello stesso autista dell’Ing. Eugeni e cioè Alessandro Banti che in data 11 luglio 2005 conferma di aver accompagnato il Comandante dei Vigili del Fuoco, in un giorno lavorativo, alla darsena di San Feliciano.
Ancora un’altra testimonianza è quella della Dott.ssa Giuliana Anita Spanu che nel giorno 14 febbraio 2004 recepisce una confidenza di Ceccarelli Martina, una cassiera poi rintracciata, che ha confermato la confidenza: la sorella di Narducci quel giorno non sarebbe stata presente a scuola perchè ritrovato il cadavere del fratello.
Il ricordo testimoniale anche di Fabrizio Buscioni, all’epoca Dirigente accompagnatore del Perugia Calcio, testimonianza rilasciata il giorno 18 gennaio 2005 conferma che la notizia del ritrovamento del corpo doveva essere per forza avvenuta in un giorno lavorativo in quanto la domenica lui sarebbe stato sicuramente al campo di calcio.
Anche il Procuratore Dr. Nicolò Restivo testimonia il giorno 13 ottobre 1995 che l’informativa del ritrovamento del corpo del Narducci gli arrivò un giorno lavorativo.
Infine testimonianza diretta del fatto la riporta Giancarlo Ferri il 17 febbraio 2004 il 23 febbraio 2004 e il 17 settembre 2004 testimoniando di aver assistito all’arrivo di una barca a motore e che si trovava in località San Feliciano. La barca aveva un corpo adagiato sul fondo. Il cadavere era di un uomo ed il Ferri aveva avuto modo di osservarlo per diversi minuti, tanto che lo descriveva come: “…snello, asciutto, vestito con una maglietta…“. il corpo viene poi riconosciuto nelle foto mostrategli dal PM in sede di testimonianza come quello di Francesco Narducci. Non trascurabile il fatto che il Ferri, tre o quattro giorni prima di essere sentito il 17 settembre 2004, è stato avvicinato dal pescatore Luigi Dolciami che lo ha invitato a ritrattare le sue dichiarazioni.
Ad avvalorare il tutto l’episodio avvenuto il 14 ottobre 1985 e descritto dal Prof. Antonio Morelli che recandosi a San feliciano a rendere omaggio alla salma di Francesco Narducci nota che sulla bara c’è una targhetta con impressa una data diversa da quella del rinvenimento del cadavere, invece del 13 ottobre c’è scritto 9 ottobre 1985.
Anche uno dei certificati di morte di Francesco Narducci, il secondo certificato di morte, riporta come luogo San Feliciano (spiaggia) e il giorno 9. Il certificato è il numero 786 (3-11-B). Questo certificato riporta vistose cancellature. In origine riportava: «9-10-1985, spiaggia di San Feliciano» come data e luogo della morte, poi questa era stata cancellata e sovrascritta da: «Magione, 8.10.1985 acque Trasimeno (frazione Sant’Arcangelo), annegato Lago Trasimeno».
Qualcuno ha ancora dubbi sul vero ritrovamento del cadavere di Francesco Narducci?