Il 9 Ottobre 1985 Giancarlo Ferri, di professione pescatore, si trova a San Feliciano al vecchio pontile in prossimità del monumento. Verso le 15.00 vide circa tre, quattro o al massimo cinque barche in direzione della punta nord-occidentale dell’Isola Polvese chiamata Macerone. Dopo una ventina di minuti nota che le barche si sono spostate verso la darsena di San Feliciano. Si trattava di barche di pescatori ed a bordo di una queste ha visto un corpo disteso sul fondo della barca stessa.
Ciò che vede è un cadavere, asciutto e muscoloso, con capelli ricciolini biondi e carnagione chiara che ho poi riconosce nelle foto che gli vengono mostrate alla Stazione dei Carabinieri rappresentanti Francesco Narducci. Il cadavere lo vede al rovescio, ad una distanza di poco più di un metro, con il capo verso di lui e le gambe verso il lago. Distingue i vestiti in una maglietta color nocciola, forse senza colletto e mutandine celesti. Le mani innalzate a livello del capo con i polsi in direzione delle tempie, le gambe erano diritte. L’uomo non era assolutamente gonfio. Ferri rimase stupito dal fatto che era asciutto e muscoloso. Quel cadavere sulla barca non era quello di un annegato, non era assolutamente gonfio e non sputava acqua, fra l’altro era solo leggermente bagnato. La maglietta era un po’ umida ma i capelli erano asciuttissimi. Era un bell’ uomo.
Ferri vede alla guida dell’imbarcazione un pescatore sui 30/35.
Questi degli stralci trascritti delle sue testimonianze, 17 febbraio 2004 e 17 settembre 2004.