Ancora nessuna traccia di Francesco Narducci, il medico scomparso martedì pomeriggio. Si cerca un gommone sparito misteriosamente dall’Isola Polvese.
Il lago continua ad essere scandagliato, ma inutilmente. Ieri mattina sono riprese le ricerche con i VV. FF. di Perugia, quelli di Grosseto che hanno anche i sub e con quelli di Arezzo che hanno effettuato una ricognizione in elicottero. A sera di ieri, poco dopo le 17, le unità sono tornate a terra e si riprenderà stamani 11, con la luce del giorno. Restano in piedi tutte le ipotesi, compresa quella del sequestro che ha avuto ieri un elemento di supporto da una voce non ancora confermata secondo cui alle 16 di martedì. Giorno della scomparsa del Narducci, un gommone avrebbe lasciato l’isola Polvese per dirigersi verso Passignano. Il Narducci aveva lasciato l’Ospedale martedì 8 ottobre, alle 13,30, dicendo ai colleghi che non avrebbe fatto ritorno in ospedale nel pomeriggio. “Secondo quanto accertato dalla squadra mobile di Perugia, alla moglie Francesca Spagnoli, il professor Narducci avrebbe invece detto, subito dopo aver pranzato, che si sarebbe recato in ospedale. Due versioni in contrasto fra loro che vengono ora lette con attenzione dagli investigatori nel difficile tentativo di fare dei tanti frammenti di verità, un mosaico”. All’isola Polvese, intanto, è stato Cesare Agabitini, custode dell’unica abitazione dell’isola, a fornire alcuni particolari su quel martedì. “Dalle prime ore del pomeriggio fino all’imbrunire, è stato con la famiglia a lavorare sul piazzale antistante il porticciolo. Secondo la sua testimonianza, per tutto l’arco del pomeriggio, non sarebbe transitato alcun natante nella zona, né ha udito rumori motoscafi. “La barca di Narducci deve essere passata certamente a sinistra dell’isola – riferisce l’uomo altrimenti l’avrei scorta. Il primo motore che ho sentito è stato quello dei parenti del medico quando a sera avevano cominciato a cercarlo. Ho chiesto anche a mia figlia e a mia moglie se avessero visto qualche barca in zona, ma anche loro hanno detto di no”. C’era qualche turista quel giorno nell’isola ? “Sì è, una famiglia di tre persone (padre, madre e figlia piccola) che sono rimaste con me al porticciolo e ad un pescatore sportivo che viene abitudinalmente”. Nella mattinata di ieri si era diffusa la notizia che il corpo del medico era stato ritrovato nel lago.
Ed. Umbria.
“Una edicolante di Pianello ha riferito di aver dato un giornale ad un uomo molto somigliante all’identikit del criminale. Aveva un’auto targata Firenze. Denuncia ai carabinieri: “ Ho parlato con il mostro. Diramate le ricerche nella zona ma attenti alle facili psicosi” (senza autore). La segnalazione è stata fatta ai Carabinieri di Farneto di Colombella. Era alto oltre un metro e ottanta, corporatura piuttosto robusta, un’età non più verde: sulla cinquantina”. L’uomo aveva chiesto un giornale con la cronaca di Firenze, ma, sentendosi osservato dalla donna, dà una banconota da mille lire e se ne va senza prendere il resto. La donna vede che l’uomo sale su una Fiat Regata di colore argento metallizzata, targata “Firenze”.
“Firenze, i giudici braccano il maniaco ? “Non lavoriamo più sui grandi numeri “ : dopo anni di indagini a vuoto, forse nel “gran giallo” è imminente una svolta” di Paolo Fallai. Si dice che gli investigatori sono vicini al mostro, sulla base, tra l’altro anche dei controlli sulle auto ai caselli dell’autosole. “La sensazione più diffusa a Firenze è che i magistrati abbiano finalmente in mano gli elementi per chiudere quella che da più parti è stata definita l’inchiesta criminale più difficile mai affrontata in Italia”. Si parla degli errori commessi e delle persone finite in carcere. Le prove concrete che dovranno eliminare ogni dubbio sono la pistola e i feticci conservati dal mostro. Si parla delle notizie di arresti e della perquisizione a Ponte a Niccheri.