Durante la ricerca del corpo di Francesco Narducci fu impiegato anche un elicottero del nucleo elicotteri dei Vigili del Fuoco di Arezzo. La mattina del 13 ottobre 1985 l’elicottero era in volo con l’elicotterista responsabile del nucleo Mauro Cioni, e nel fascicolo «Atti relativi» che condensa gli accertamenti dell’epoca e da sue dichiarazioni rilasciate al GIDES nel 2004 risulta che ha indicato l’avvistamento del corpo in un orario che va dalle 9.00 alle 10.30 del mattino.
Dato che il corpo fu ritrovato dai due pescatori di San’Arcangelo, Ugo Baiocco e suo cognato Arnaldo Budelli, circa alle 7.00 – 7.20, non si capisce come l’elicotterista abbia potuto avvistarlo fra le 9.00 e le 10.30. L’orario di rinvenimento del corpo da parte dei pescatori trova conferma nella segnalazione della stazione dei Carabinieri di Magione fatta alla Procura della Repubblica di Perugia che indica nelle ore 7.20 del 13 ottobre il ritrovamento del corpo: “…da due pescatori della cooperativa “Alba” mentre lavoravano nello specchio d’acqua antistante la località “Arginone” veniva avvistato un corpo esanime galleggiante in superficie“.
Per valutare questa strana discrepanza, l’ennesima in quella giornata, furono acquisite le schede d’intervento dei Vigili del Fuoco nei giorni 9, 10 ,11, 12, ma incredibilmente mancava quella più importante riguardante il 13 ottobre. La scheda risultava smarrita nonostante l’obbligo di custodia permanente delle schede stesse.
Comunque sappiamo per certo che il corpo ripescato nel lago era al pontile alle 8.20 circa, ancora adagiato sul fondo della pilotina dei Carabinieri a sua volta attraccata al pontile, e alle 8.45 fu sbarcato sul molo come testimoniano le foto di Pietro Crocconi.
Cosa ha visto allora l’elicotterista?
Appare anche questo un episodio inspiegabile, schede che spariscono, orari di avvistamento diversi, testimonianze contrastanti. Da domandarsi come è possibile che gli inquirenti dell’epoca, del 1985, non abbiano approfondito questo aspetto, come i tanti altri che si sono verificati.