Il 14 Ottobre 1985 Ugo Baiocco e Enzo Ticchioni si incontrano per una battuta di pesca ed il primo dice al secondo: “Pur avendo fatto il bagnino per vent’anni e avendo ripescato vari morti per annegamento, mai mi era capitato uno che stesse con le braccia alte e la pancia all’aria, di solito avevano la bocca piena di melma ed erano tutti ricurvi, il viso rivolto verso il basso, pieni di alghe. E soprattutto erano bianchi, perché stare in acqua per giorni interi, fa diventare bianchi“.
Tra l’altro le opinioni fra i due pescatori coincidono dato che anche Ticchioni afferma la stessa cosa nel suo verbale del 14 ottobre 2004.
Baiocco sapeva bene che l’acqua rallenta il processo di putrefazione anziché accelerarlo e che, anche dopo diversi giorni, la pelle si saponifica e diventa più bianca. Non scura. Fra l’altro la saponificazione è un processo irreversibile e come vedremo in seguito, alla riesumazione del corpo, il fenomeno della saponificazione non c’era, anzi, il corpo appariva parzialmente mummificato.