Il 16 ottobre 1985 viene convocato per essere interrogato Nicola Antenucci. L’interrogatorio è condotto dal G.I. Mario Rotella, dal Colonnello Nunziato Torrisi e dal Maresciallo Salvatore Congiu. L’interrogatorio verte sulla sua precedente testimonianza del 24 agosto 1968. Antenucci riferisce che nella ricostruzione dell’epoca non ha certezza in quanto non era riuscito a ricostruire bene la serata passata con Salvatore Vinci e Silvano Vargiu. Ammette di essersi confuso in più di un’occasione. L’Antenucci afferma di non essere riuscito a ricostruire, in quella circostanza, più di quattro serate passate con gli amici, e di queste, due le ha trascorse con il Salvatore Vinci al biliardo del circolo ACLI di Prato. Lo stesso puntualizza che si era convinto che lui sbagliasse a fare riferimento alle sere, perché secondo lui doveva il suo ricordo riferirsi non ai primi giorni della settimana (lunedì e martedì) ma al secondo ed al terzo (martedì e mercoledì).
Il magistrato per convincerlo che è impossibile che si tratti della serata di martedì, gli spiega anche, che in tal caso il suo compagno di lavoro avrebbe dovuto aver letto la notizia sul giornale il giovedì mattina (e non il venerdì come invece è accaduto) e quel giorno sicuramente, essa non è stata ancora pubblicata, perché l’omicidio è stato commesso da poche ore. Per quanto attiene al Salvatore non trovato sul posto di lavoro con Saverio Biancalani, questi gli ha spiegato che Salvatore era stato prelevato dai Carabinieri, perché in qualche modo implicato nell’omicidio. Il Biancalani gli dice, inoltre, che probabilmente avrebbero mandato a chiamare anche lui (Antenucci) e non vuole che si faccia il suo nome, né in riferimento alla sua persona, come a quella di uno che è stato con il Salvatore Vinci a giocare a biliardo.
Nella sua testimonianza afferma di essere stato a cena a casa di Salvatore Vinci e di aver avuto anche una relazione con la moglie di Vinci Rosina Massa.
Vedi Rapporto Torrisi del 22 aprile 1986.