Il 17 ottobre 1985 vengono convocati per essere interrogati Saverio Biancalani e sua moglie Gina Acciaioli. Il Biancalani rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda tanto che viene arrestato per reticenza e solo nel pomeriggio si decide a confermare che il 21 agosto 1968 potrebbe essere stato a giocare a biliardo con con Salvatore Vinci e Nicola Antenucci. Non può averne la certezza perchè lui in quel periodo abitava con la famiglia a Firenze. Tuttavia, egli ammette di essere andato moltissime volte a giocare con i due, quando abitava alla Briglia. Egli nega di aver detto ad Antenucci di non fare il suo nome se sarà chiamato dai Carabinieri. Quando il magistrato gli contesta che la versione di Antenucci è credibile, quando afferma di essere stato proprio lui il compagno di lavoro che si trovava a giocare la sera prima con loro e che la sera dopo sentendosi male non ci si è invece recato, il Biancalani afferma di non ricordarsi e di non sapere che in quella determinata sera Salvatore ha giocato a biliardo con Nicola Antenucci e Silvano, prima che glielo dicesse Salvatore il giorno dopo essere stato interrogato dai Carabinieri. Fattogli rilevare che non può trattarsi del giorno dopo, perché il Vinci era impegnato davanti al magistrato, egli si giustifica che l’imprecisione dei suoi ricordi deriva dall’enorme distanza di tempo, ma di ricordare benissimo che Salvatore gli ha detto di essere stato a giocare a biliardo la sera dell’omicidio. Il Biancalani, a specifica domanda, non esclude che un paio di anni orsono abbia avuto modo di parlare con Salvatore della testimonianza resa dallo stesso al magistrato. Lo stesso, proseguendo, ammette che quello che ha detto la Rosina Massa è in parte vero, anche se la donna ha esagerato e riferisce di aver appreso da Salvatore di essere vedovo, perché la moglie era morta con il gas, essendo rimasta aperta la bombola. Egli aggiunge, ancora, di aver sentito dire che la bombola era stata lasciata aperta proprio da Salvatore, perché geloso della sua moglie. Al termine dell’interrogatorio egli viene posto in libertà.
17 Ottobre 1985 Testimonianza di Saverio Biancalani e Gina Acciaioli